venerdì 29 marzo 2024
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di Giovanni D'Ercole
il Timone N. 171 di Marzo 2018

La trasgressione di non concedersi

Negli ambienti parrocchiali si ha quasi paura a parlare di castità come se si chiedesse ai giovani, e non solo a loro, qualcosa di ormai stantio e non più possibile da praticare. Eppure, ogni volta che mi capita di affrontare il tema con qualche adolescente e giovane, li vedo dapprima stupirsi come se scoprissero un pianeta umano assolutamente inesplorato e poi, man mano che vedono la bellezza dell’amore che la castità pone in luce, noti che si appassionano e vogliono capire come praticarla.

Qui la storia si complica perché è difficile trovare qualcuno che sappia e osi educare alla castità; tuttavia, se incontri chi ti aiuta a vivere tutta la ricchezza di un amore casto, sia nel celibato che nella vita matrimoniale, tutto cambia. La fatica dell’amore casto sfocia in gioia di pace e vera fraternità, affina il gusto del bello e allarga gli spazi dell’accoglienza verso chi è nel bisogno. Mi è capitato di imbattermi in ragazzi e ragazze che si sono liberate dalla schiavitù del “sesso libero” e, vivendo castamente, hanno riacquistato anche più maturità umana oltre che afflato spirituale. Mi vado sempre più convincendo che l’unica vera rivoluzione sessuale oggi, in questa società completamente drogata di pornografia e sesso, è proporre la castità…

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