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Blangiardo, presidente Istat, rinuncia al Congresso di Verona. E la chiamano libertà
NEWS 28 Marzo 2019    di Lorenzo Bertocchi

Blangiardo, presidente Istat, rinuncia al Congresso di Verona. E la chiamano libertà

Dopo la pubblicazione del programma definitivo del Congresso mondiale delle famiglie di Verona, ieri pomeriggio sulla bacheca facebook della Flc Cgil è stato scritto: «I lavoratori e le lavoratrici dell’Istat non possono e non devono essere rappresentati dal loro presidente in un Convegno che si propone di discutere la soppressione di diritti fondamentali conquistati dai movimenti delle donne e delle comunita’ LGBTQ». Poi con chiarezza la Flc Cgil «chiede a nome dei lavoratori che rappresenta al presidente Blangiardo di smentire quello che si legge in rete e di rinunciare a presenziare al “congresso” di Verona, declinando ufficialmente l’invito».

E il professor Gian Carlo Blangiardo, ordinario di Demografia all’Università di Milano Bicocca, nominato presidente dell’Istat dal governo giallublù, che fa? Rinuncia. «A fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza – peraltro come studioso – al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare», si legge in una nota dell’ufficio stampa, «al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell’Istat». Sarebbe dovuto intervenire in una tavola rotonda sulla crisi demografica, un dato reale abbastanza palese, peraltro materia adatta alle sue competenze.

Il presidente dell’istituto di statistica di tutti gli italiani però non può partecipare, perchè, Monica Cirinnà lo sentenzia tramite tweet, questa partecipazione risulta «vergognosa». Si spiega meglio Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana: «L’ #Istat non può essere associato in alcun modo a quel consesso di stampo medievale che si terrà a #Verona. Se #Blangiardo ci vuole andare, si dimetta da presidente».

La deputata Pd Alessia Morani, sempre con un tweet, dice che «sapevamo che #Blangiardo era contro l’aborto. Non sapevamo che da presidente dell’#Istat avrebbe messo in pericolo l’autonomia dell’istituto demografico per rappresentare le sue idee oscurantiste al forum di #Verona, a braccetto con #Salvini, #Pillon e #Fontana».

«Vergognosa», «medioevale», «oscurantista», magari organizzata da «sfigati». E come potrebbe mai partecipare un professore di Demografia presidente dell’Istat a un Congresso di questo tipo?

La deputata Pd Giuditta Pini va oltre e si inerpica nel campo scientifico: «Blangiardo è il presidente Istat voluto e votato da Lega e 5 stelle che teorizza che la vita inizi dal concepimento. DAL CONCEPIMENTO. Il problema non è che parli a Verona, il problema è che sia a capo dell’ISTAT». Strane idee davvero quelle di Blangiardo se crede che la vita inizi dal concepimento (dal concempimento!), però sarebbe interessante capire meglio da dove inizia la vita secondo la deputata Pini e con quali evidenze scientifiche lo può dimostrare inequivocabilmente. Sarebbe un argomento interessante, perfino al Congresso di Verona.

Ma non importa discutere di questi temi, chi ritiene che il Congresso è oscurantista ha in tasca dei dogmi assoluti sulla vita e l’amore. L’aborto, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, forse anche l’utero in affitto, certamente la fecondazione artificiale, magari anche il gender; per questi paladini del progresso sono diritti fondamentali non negoziabili.

Bandiere di libertà, la quale è ormai un idolo che sovrasta perfino la biologia, ma non tollera che il professor Blangiardo prenda parte a una tavola rotonda sulla demografia. Peccato che il professore abbia rinunciato, avrebbe fatto onore alla vera libertà.


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