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Boom in Italia dell’aborto «d’emergenza». Si vende una pillola dei «5 giorni dopo» ogni due minuti
NEWS 27 Marzo 2017    

Boom in Italia dell’aborto «d’emergenza». Si vende una pillola dei «5 giorni dopo» ogni due minuti

Scrive il Corriere della Sera che ogni giorno in Italia vengono vendute 660 “pillole dei 5 giorni dopo”.  Praticamente una ogni due minuti. Soprattutto fra le ventenni. E questo dopo che il nostro Paese ha tolto l’obbligo di presentare una ricetta medica per acquistare il preparato. «Duecentomilacinquecentosette sono le pillole dei cinque giorni dopo vendute in farmacia da gennaio a ottobre 2016, nel 2014 erano 13.401. Nel giro di due anni, sempre nello stesso periodo, l’aumento è di 15 volte. Tra il 2014 e il 2015 la crescita è del 664,2%, tra il 2015 e il 2016 del 95,8%».

Un disastro totale.

Il Corriere della Sera scrive anche che, pur “d’emergenza”, la cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo” è un contraccettivo. Non è vero. È un abortivo. Uccide. Non previene, infatti, il concepimento: interviene dopo il concepimento impedendo che l’embrione si annidi, ovvero uccide l’essere umano che ha cominciato a vivere.

Il Corriere della Sera scrive pure che, “in compenso”, cala il numero degli aborti. Seconda non verità. Per due motivi. Il primo di ordine logico: se anche la “pillola” fosse solo un contraccettivo (e non lo è), è ovvio che diminuendo il numero dei concepimenti calerebbero di conseguenza le soppressioni dei concepiti; ma questa, piuttosto che una soluzione, è solo un doppio problema. Il secondo motivo è tragicamente concretissimo: il numero degli aborti non diminuisce ma aumenta proprio perché, piuttosto che un anticoncezionale, la “pillola” è un abortivo. Il fai-da-te rende l’aborto solo meno visibile, non meno reale.

È davvero un disastro.