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Come funziona la propaganda Lgbt. Guida per giornalisti alla visita del Papa negli Usa
NEWS 22 Settembre 2015    

Come funziona la propaganda Lgbt. Guida per giornalisti alla visita del Papa negli Usa

di Enzo Pennetta

 

Il viaggio di Papa Francesco negli USA non poteva che essere un momento fondamentale per il confronto sull’ideologia del Gender, di questo ne sono stati sin dall’inizio consapevoli proprio i movimenti LGBT che per l’occasione hanno redatto e diffuso una guida per i giornalisti finalizzata a volgere a proprio favore l’occasione.

Il pamphlet è stato redatto dall’associazione GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) che l’ha pubblicato con il nome di The papal visit, scaricabile in formato PDF. Sarah Kate Ellis, la Presidente e CEO della GLAAD, apre la pubblicazione con un suo intervento nel quale spiega che nella Chiesa le istanze LGBT sono presenti e sotto rappresentate, si specificherà poi che la Chiesa non è sinonimo di “Vescovi” o “gerarchie”, un richiamo vero ma che viene proposto per essere strumentalizzato al fine di creare spaccature e a indurre ad un comportamento indipendente dalle indicazioni gerarchiche.

Non possono poi che esserci le immancabili statistiche di provenienza non chiarita e in genere basate su domande che spesso sono ambigue, da usare per convincere chi le legge di una tendenza ormai chiara e inarrestabile, in questo caso proprio la parte laica della Chiesa che viene indirettamente istruita su quello che deve pensare: se le statistiche dicono che i fedeli sono contro le gerarchie, ogni fedele che la pensi diversamente si sentirà parte di una minoranza destinata ad essere sconfitta.

Segue un glossario di termini da usare e da evitare da parte dei cronisti, nonché una lista nera di nomi di esponenti della Chiesa irriducibili avversari del Gender, probabilmente da attaccare, e altri più possibilisti da presentare come campioni di modernità, vengono poi riportate storie di comunità LGBT che collaborano con istituzioni cattoliche e di attivisti LGBT cattolici, proprio come la Presidente e CEO della GLAAD, storie esemplari di armonia per formare l’immagine di una incompatibilità sbagliata.

Ovviamente ci sono anche le raccomandazioni a riportare storie di ‘discriminazione’, come quelle scuole che hanno inserito nei loro contratti la clausola che impegna a non promuovere in alcun modo i rapporti con lo stesso sesso.

Siamo di fronte ad un agile manuale che riassume le tecniche di persuasione che ormai sono conosciute da chi si è preso la briga di informarsi al riguardo:

–    Presentare statistiche che anziché fotografare una situazione la provochino:
–    Creare una neolingua favorevole all’idea che si vuol far passare;
–    Stilare una lista nera di nomi da attaccare e screditare;
–    Stilare una lista di nomi da arruolare per spaccare il fronte avversario;
–    Creare un database di casi limite positivi da proporre continuamente come esempi da seguire;
–    Creare un database di casi limite negativi coi quali colpire la sensibilità delle persone a favore della causa che si vuole sostenere.

Come si può constatare non si tratta di nulla che vada contro la legge, le tecniche di persuasione e manipolazione sono ampiamente legali, e lo sono dal tempo in cui Edward Bernays, l’inventore della moderna pubblicità, persuase le donne a fumare facendo intendere loro che la sigaretta era un simbolo di emancipazione.

Si tratta solo di diventare consapevoli dei mezzi di persuasione che vengono impiegati e non farsi condizionare da essi, per questo motivo bisogna essere grati alla GLAAD per averci messo a disposizione un così chiaro e sintetico manuale del loro modo di agire.

La posta in gioco, come afferma Sarah Kate Ellis, è l’impatto che la visita papale avrà per “molti anni su molte famiglie”, e aggiungiamo, sulla tabella di marcia di quella rivoluzione antropologica che va sotto il nome di teoria del Gender.