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Concistoro segreto: Kasper  fu sommerso di critiche. E Tosatti svela i nomi dei cardinali benemeriti
NEWS 25 Marzo 2014    

Concistoro segreto: Kasper fu sommerso di critiche. E Tosatti svela i nomi dei cardinali benemeriti

«Doveva essere segreto, il Concistoro del 22 febbraio, per discutere della famiglia» scrive  Marco Tosatti sul suo blog, «e invece dall’alto si è deciso che fosse opportuno rendere pubblica la lunga relazione del card. Walter Kasper in tema di eucarestia ai divorziati-risposati. Probabilmente per aprire la pista in attesa del Sinodo di ottobre sulla famiglia. Ma una metà del Concistoro è rimasta segreta: e ha riguardato gli interventi dei cardinali. E forse non a caso, perché dopo che il card. Kasper ha illustrato la sua lunga (e a quanto pare non lievissima, quando pronunciata) relazione parecchie voci si sono levate per criticarla. Tanto che nel pomeriggio, quando il Papa gli ha dato il compito di rispondere, a molti il tono del porporato tedesco è parso piccato, se non stizzito».
Ecco i cardinali che hanno bocciato senza appello l’intervento del presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani: Caffarra, Brandmüller , Müller, Bagnasco, Sarah, Re, Piacenza, Tauran, Scola. Degno di nota l’intervento di Ruini che, scrive sempre Tosatti, avrebbe tra l’altro commentato: «Non so se ho preso bene nota, ma fino a questo momento circa l’85 per cento dei cardinali che si sono espressi paiono contrari all’impostazione della relazione». Aggiungendo che fra quelli che non avevano detto niente e non si potevano classificare, coglieva dei silenzi «che credo che siano imbarazzati».  Ruini, continua nel suo resoconto Tosatti, ha poi citato il Papa Buono, dicendo, in buona sostanza: quando Giovanni XXIII fece il discorso di apertura del Concilio Vaticano II disse che si poteva fare un Concilio pastorale perché fortunatamente la dottrina era pacificamente accettata da tutti e non c’erano controversie; quindi si poteva dare un taglio pastorale senza timore di essere fraintesi, poiché la dottrina rimane molto chiara. Se avesse avuto ragione in quel momento Giovanni XXIII, ha chiosato il porporato, lo sa solo Dio, ma apparentemente in buona parte forse era vero. Oggi questo non si potrebbe più dire nel modo più assoluto, perché la dottrina non solo non è condivisa ma è combattuta. «Sarebbe un errore fatale» voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina.