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Dalla notte delle streghe e della dissoluzione a quella dei «sindacati»: le radici esoteriche del 1 maggio
NEWS 1 Maggio 2014    

Dalla notte delle streghe e della dissoluzione a quella dei «sindacati»: le radici esoteriche del 1 maggio

Conosciuta per decenni come la Festa dei Lavoratori, il simbolo stesso delle magnifiche sorti e progressive che i movimenti socialisti e comunisti volevano imporre a tutto il mondo, la ricorrenza del 1° Maggio, in realtà, ha ben poco a che vedere, almeno alle suo origini, con le sorti del movimento proletario e con le sue rivendicazioni.

La notte tra il 30 Aprile ed il 1 Maggio, infatti, è una ricorrenza antichissima e carica di enormi significati simbolici. Nel mondo celtico, ad esempio, questo momento dell’anno corrispondeva alla festa di Beltaine, in cui si celebrava, spesso con rituali orgiastici, la fecondità della natura e l’esplosione primaverile delle potenze della Terra. Sopravvissuta in varie forme all’avvento del Cristianesimo, la ricorrenza del 1° Maggio finisce tuttavia per assumere, specie a partire dal basso medioevo e dai primi secoli della modernità, il significato ambiguo e a volte sinistro di scatenamento delle forze telluriche e delle potenze del caos; assumendo, specie nel mondo di lingua tedesca, il significato di “notte delle streghe” – la celebre Walpurgisnacht, Notte di Walpurga – dove le potenze sfrenate e dissolutrici del mondo magico e infero erano libere di vagare e manifestarsi per il mondo.

Ed è in questa veste, ovvero quella di un momento dell’anno particolarmente adatto all’evocazione delle potenze del caos e della dissoluzione, che la data del 1° Maggio assume grande importanza nel mondo occultista a cavallo tra XVIII e XIX secolo: un universo culturale dove suggestioni occulte e aspirazioni politico-riformatrici si mescolavano fra loro senza soluzione di continuità. Non è un caso, ad esempio, che proprio il 1° Maggio del 1776, sia stato scelto da quello che era allora un semplice studente bavarese dalle idee rivoluzionarie, Adam Weishaupt, per la fondazione del suo Illuminatenorden, Ordine degli Illuminati, che sarà meglio conosciuto in tutto il mondo come ordine degli Illuminati di Baviera.

Nella mente di Weishaupt, la data del 1° Maggio doveva infatti avere un preciso significato: animato da un feroce nichilismo ateo, nemico di tutte le religioni e propugnatore di una ideologia pre-comunista che predicava l’abolizione d’ogni ordine naturale e della proprietà privata, la data del Notte delle Streghe doveva avere il significato di una vera e propria evocazione di quelle potenze dissolutrici che, nel sogno degli Illuminati, avrebbero distrutto il “vecchio mondo”. Secondo lo storico Michel Lamy, infatti, “Weishaupt può essere considerato in pratica come il vero padre del marxismo. Bakunin fu un suo discepolo, e nelle note dei fondatori degli Illuminati di Baviera si è ritrovata una frase che si può leggere testualmente in una sua opera: ‘Dobbiamo distruggere tutto, ciecamente, con un solo pensiero in mente: il più possibile e il più presto!’ ”. L’iniziato agli Illuminati, inoltre, doveva proclamare che era “necessario distruggere la religione e la proprietà privata. Una volta appreso tutto ciò era degno di indossare il berretto frigio”.

Un significato evocativo e dissolutivo, quello del 1° Maggio, che come tale è filtrato nel nascente movimento socialista e comunista il quale, a differenza di quel che normalmente si pensa, era – specie in origine – letteralmente imbevuto di suggestioni occultistiche e pseudo-esoteriche. Ci sono validi indizi storici, in effetti, che indurrebbero a sospettare come persino il “sacerdote” del materialismo comunista più puro e ortodosso, Karl Marx, potrebbe aver avuto numerosi e tutt’altro che episodici contatti col mondo dell’occultismo e delle sette segrete che pullulavano ai suoi tempi.

Di fatto, la data del 1° Maggio fu definitivamente proposta come Festa dei Lavoratori a partire dalla Seconda Internazionale socialista che si riunì a Parigi nel 1889: la “leggenda fondatrice” narra, infatti, che la festa sarebbe stata istituita in ricordo dei gravi incidenti accaduti nel 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 Maggio di quell’anno, infatti, i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l’assembramento sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Questi tragici fatti avrebbero conosciuto il loro culmine il giorno dopo, 4 Maggio, quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime.

Come si vede, tuttavia, gli avvenimenti che avrebbero giustificato la scelta del 1° Maggio come Festa dei Lavoratori accaddero in realtà… nei giorni successivi. Ma la scelta, più probabilmente, fu dovuta a ragioni decisamente più profonde di quelle, leggendarie e poco credibili, proposte “alle masse”. Il senso occulto, infatti, era quello di un’identificazione del potere del proletariato con le forze dissolutrici e caotiche destinate a dissolvere il “vecchio mondo” tradizionale, forze scatenate e pilotate da chi può e sa allo scopo di dare inizio al Nuovo Ordine del mondo.