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In una fossa il senso della vita
NEWS 7 Novembre 2019    di Andrea Zambrano

In una fossa il senso della vita

E’ proprio vero che quando si toglie Dio, lo spazio che resta vuoto deve comunque essere riempito da qualcosa. Il problema è che si rischia di riempirlo con ciò che rischia di non riempire totalmente. In Olanda devono avere così tanta sete di assoluto, dopo aver cacciato la fede cattolica con sistematica e chirurgica applicazione, che ogni tanto ci si accorge che il vuoto va riempito. Così ad esempio nell’università Radboud di Nijmegen, si sono inventati un progetto davvero curioso, che però cela una verità.

Per combattere l’ansia degli studenti hanno scavato una fossa per meditare. Dicesi ansia, ma leggasi in realtà il senso della vita, dato che nella parola ansia di oggi mettiamo dentro tutte le incertezze e le disperazioni di una generazione cresciuta senza uno sguardo sull’Assoluto.

Che però, se non sono più gli occhi puntati, almeno il cuore reclama. Così il cappellano dell’ateneo, che non è cattolico, ma un barlume di trascendenza gli deve essere rimasta un minimo attaccata alle caviglie, ha pensato di inventarsi una fossa in cui stare a riflettere sul senso della vita al motto latino di memento mori (ricordati che devi morire). L’iniziativa ha riscosso un notevole successo. «La morte è un argomento tabù per studenti di 20 anni. Questa iniziativa dà la possibilità di liberarsi per un po’ dalle ansie della vita di tutti i giorni e di pensare a cosa è davvero importante per loro», ha dichiarato John Hacking, il cappellano, appunto.

Che dire? Ad esempio, che non c’è niente di nuovo sotto il sole. L’iniziativa che appare un po’ goffa – vedasi i video un po’ tetri dei ragazzi che si sdraiano sul terriccio e guardano il cielo persi nel vuoto e nei loro pensieri – in realtà nasconde un desiderio. Quello stesso desiderio che faceva ardere i santi che nei secoli si sono occupati del senso ultimo di questa esistenza e soprattutto di quella futura. Apparecchio alla morte. Prepararsi a morire. Come risuonano ancora fresche e vere le parole di Sant’Alfonso Maria dè Liguori. Domande che sembrano scritte proprio per i ragazzi di Nijmegen, per le quali però la verità cristiana offre anche la risposta: «Immaginatevi come in ogni ora vi trovaste moribondo, steso in un letto e vi sentiste intimare quel “proficiscere de hoc mundo”. Questo pensiero oh quanto vi gioverà per ben camminare e distaccarvi dal mondo». Insomma: mettetevi innanzi il punto della morte e disprezzerete tutto perché, diceva San Girolamo, «facile contemnit omnia qui semper se cogitat moriturum» («disprezza ogni cosa facilmente, chi si pensa sempre prossimo alla morte»). Vuoi scommettere che così sparisce anche l’ansia?


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