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Gandolfini contro la scuola a metà del ministro Azzolina
NEWS 3 Maggio 2020    di Redazione

Gandolfini contro la scuola a metà del ministro Azzolina

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervistata da Skitg24, ha detto che «non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio». Quindi, la soluzione prospettata dalla Azzolina per il rientro a scuola del settembre prossimo sarebbe quello di mandare «metà studenti in classe e l’altra metà collegati da casa».

Il portavoce del Family day-Difendiamo i nostri figli Massimo Gandolfini ha rilasciato la seguente dichiarazione in risposta a queste prospettive indicate dal ministro:

«Con cinque mesi per trovare soluzioni in sicurezza, il Ministro dell’Istruzione Azzolina non trova di meglio che annunciare che da settembre la scuola aprirà con lo svolgimento di lezioni metà a scuola e metà a casa. Si tratta di una follia da tutti i punti di vista: i bambini non avranno una continuità nella formazione; i genitori usciranno fuori di testa per organizzare il loro lavoro in base ai giorni di lezioni domestiche e molti di loro, soprattutto le mamme e i papà dei più piccoli, saranno costretti a dover scegliere tra il mantenimento dell’occupazione e la possibilità di continuare ad istruire i propri figli. Inoltre per tutte le famiglie ci sarà un inevitabile e ulteriore peggioramento delle condizioni economiche dovuto alle spese per le baby sitter e/o i mancati introiti dovuti alla richiesta di nuovi congedi parentali», così Massimo Gandolfini presidente del Family Day.

«Questo caos organizzativo avrà pesantissime ripercussioni sull’equilibrio psicofisico, sulle capacità relazionali e sulla strutturazione della personalità dei bambini, Nonché sulla loro formazione scolastica. Per non parlare poi dei danni enormi sull’economia. 12 milioni di coppie di genitori con figli in età scolastica non potranno tornare a lavorare e a produrre con la serenità e lo slancio necessari a far ripartire questo Paese», continua il leader del Family Day.

«Prevedere una didattica mista a 5 mesi dalla riapertura della scuole significa arrendersi a calare le braghe davanti alle inefficienze del sistema scolastico. Si facciano fin da ora accordi sindacali per turni pomeridiani; nuove assunzioni dei precari e si allestiscano nuove aule nelle tante strutture dello Stato inutilizzate, per evitare le classi pollaio. D’altra parte il triste fenomeno della denatalità ha anche ridotto, in questi ultimi anni, il numero complessivo degli studenti; non dare loro una istruzione all’altezza significherà condannare l’Italia a decenni di recessione economica e sociale», aggiunge Gandolfini.

«Denunciamo inoltre la colpevole mancanza di qualsiasi cenno sulla scuola paritaria, asse imprescindibile per garantire il diritto allo studio di migliaia di ragazzi, che potrebbero riversarsi negli istituti statali provocando un ulteriore collasso del sistema. Il Governo non si macchi di questo disastro sociale a danno di un’intera generazione, ha tutta l’estate per organizzare la didattica in aula in sicurezza, non la sprechi», conclude il leader del Family Day.


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