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Genocidio armeno: Erdogan fa le condoglianze ai nipoti dei cristiani massacrati. Passi timidi, ma importanti
NEWS 23 Maggio 2014    

Genocidio armeno: Erdogan fa le condoglianze ai nipoti dei cristiani massacrati. Passi timidi, ma importanti

«Auspichiamo che gli armeni che persero la vita nelle circostanze dell’inizio del XX secolo riposino in pace, e offriamo le nostre condoglianze ai loro nipoti». È un passo dello storico discorso che, a sorpresa, il premier islamico turco Recep Tayyip Erdoğan ha diffuso in un comunicato tradotto in nove lingue – tra cui appunto l’armeno – in cui afferma che «è un dovere di umanità riconoscere la volontà degli armeni di commemorare le loro sofferenze durante quel periodo».
È accaduto il 24 aprile, giorno in cui la comunità armena di tutto il mondo ricorda il Medz Yeghern, il “Grande male”, in cui – tra stragi di massa, deportazioni, violenze – persero la vita e furono cancellati dall’Anatolia circa un milione e mezzo di cittadini appartenenti a questa minoranza cristiana presente da millenni in Asia Minore.
Insomma, dopo decenni di tabù assoluto, negli ultimi anni, timidamente, questa tragica e delicatissima pagina della storia turca ha cominciato a trovare spazio nel dibattito pubblico, e una parte della società civile ha iniziato, con coraggio, a organizzare nel Paese una commemorazione del genocidio, a cui l’anno scorso ha  preso parte anche una delegazione straniera composta da esponenti della diaspora e rappresentanti di organizzazioni antirazziste.
Certo, Erdogan non ha usato il termine “genocidio”, e questa è l'annosa nota dolens dell'intera questione e dunque del mancato riconoscimento della tragedia in tutta la sua pienezza, ma non dimeno le parole del premier islamico turco sono importantissime.