venerdì 19 aprile 2024
  • 0
La prima donna vescovo della Chiesa d’Inghilterra renderà  incolmabile il solco con la vera fede
NEWS 31 Dicembre 2014    

La prima donna vescovo della Chiesa d’Inghilterra renderà incolmabile il solco con la vera fede

La Chiesa madre della comunione anglicana, la Chiesa d'Inghilterra, si appresta a consacrare, il 26 gennaio, il suo primo vescovo donna. È uno strappo clamoroso, di per sé naturale dopo l’ordinazione al sacerdozio anglicano della prima donna nel 1994, ma comunque dirompente.  Con questo gesto, la Chiesa anglicana inglese – meglio: quel che resta della Chiesa Anglicana inglese – rende il solco che la divide dall’ortodossia incolmabile.

 Le resistenze sono state infatti forti, riporta il quotidiano cattolico italiano Avvenire, e diversi i sinodi in cui la proposta è stata respinta, negli ultimi anni a motivo della contrarietà dei rappresentanti dei laicato anglicano. Solo con l’arrivo del nuovo arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, la situazione si è sbloccata in senso “aperturista”. Il passo è storico per il ruolo della Chiesa d’Inghilterra all’interno dell’orbe anglicano e anche per l’entità dello “strappo” che rappresenta: strappo nei confronti della tradizione apostolica e della storia plurisecolare della stessa Chiesa d’Inghilterra, che complica il dialogo ecumenico soprattutto con la Chiesa cattolica e le Chiese orientali. Il nuovo vescovo si chiama Libby Lane, ed è stata assegnata nella sede di Stockport.

Madre di due figli, 48 anni, Lane ha studiato all'università di Oxford prima di entrare nel seminario di Cranmer Hall, a Durham, ed è sposata con un altro sacerdote anglicano: i due sono stati ordinati insieme. Viva soddisfazione per la sua nomina è stata espressa anche dal premier inglese David Cameron, che da sempre ha caldeggiato questa svolta nel mondo anglicano. Alla faccio del poltiico conservatore…

L’annuncio è stato dato ufficialmente da Downing Street, dopo l’approvazione della regina. Libby Lane sarà consacrata il prossimo 26 gennaio nella Cattedrale di Yor, ma non entrerà nella Camera dei Lord (come spetta di diritto ai vescovi anglicani) perché la sua è una sede episcopale suffraganea, insomma junior.

L’unica buona notizia è che quest’assurdità non farà che ingrossare il già colossale fiume di anglicani sinceramente credenti che si convertiranno al cattolicesimo, come da vent’anni sta avvenendo clamorosamente (anche se le cronache se ne accorgono ben poco) in reazione alle donne-prete.