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L’ennesima utopia californiana si chiama «parabiosis»: forse i vampiri esistono per davvero
NEWS 8 Settembre 2017    

L’ennesima utopia californiana si chiama «parabiosis»: forse i vampiri esistono per davvero

di Francesca Romana Poleggi
su «Notizie Pro Vita»

 

In un mondo in cui si perde la dimensione metafisica dell’esistenza, dove la vita è solo piacere materiale, denaro, prestanza atletica, la morte fa davvero paura.

La ricerca della fonte dell’eterna giovinezza o della pietra filosofale è da sempre appartenuta al al mito, ma oggi il progresso tenta di darle una connotazione scientifica.

Una società giovane e rampante, fondata da Jesse Karmazin con sedi a San Francisco e Tampa, dal nome “pagano-paradisiaco”, Ambrosia (era il nettare degli dei sul monte Olimpo),  per “soli” 8000 dollari a seduta offre il segreto della lunga vita: la “parabiosis”.  Si tratta di una trasfusione di sangue giovane in corpi vecchi.

Un articolo apparso un paio di anni fa su Nature spiega che esperimenti del genere, con i topi, si fanno dalla seconda metà del XIX secolo (stessa epoca in cui Bram Stoker pubblica Dracula: un altro “immortale”, guarda caso…) .

Blasting News dice che la cosa sta prendendo piede tra i ricconi californiani: quelli che sono molto spaventati dalla morte.  Hanno “tutto” nella vita (nel senso che hanno tutte “le cose” che vogliono), ma evidentemente manca loro molto: “le cose migliori della vita non sono cose”.
«Per Larry Ellison di Oracle “la morte non ha senso”, mentre Peter Thiel, consigliere del presidente americano Donald Trump la considera alla stregua di “un problema da risolvere”. Persino i fondatori di #Google, Larry Page e Sergey Brin, hanno investito parte delle loro ricchezze nel progetto “Calico”, finalizzato ad allungare l’aspettativa di vita. Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha invece donato 3 miliardi di dollari con l’ambizioso obiettivo di trovare una cura per tutte le malattie entro la fine del secolo», scrive Blasting News

E mentre si moltiplicano gli studi sul DNA per trovare il gene della lunga vita (magari uccidendo un centinaio di bambini allo stato embrionale, tanto non strillano e neanche si vedono…) e si moltiplicano pratiche inutili e discutibili come l’assunzione di integratori alimentari (tra cui pare ci sia anche l’ LSD) o le diete “ketogeniche”,  l’Ambrosia preleva plasma da donatori di età compresa tra i 16 e i 25 anni e lo inietta, 2 litri per volta, in soggetti da 35 anni in su.

 Karmazin, che è un giovane di 32 anni, laureato in medicina ma non abilitato all’esercizio della professione, lavora con  David C. Wright, un medico di 66 anni. Questi offre cure  “alternative”. Nel gennaio del 2015  ha subito un processo disciplinare dal California Medical Board per aver somministrato antibiotici a un paziente che non ne aveva bisogno ed è finito al pronto soccorso.

A leggere quel che circola in internet ci sembra che la cosa offra  certamente molti rischi (pensate a tutti i quelli annessi alle trasfusioni di sangue), ma i benefici che sono stati “detti” non sono stati dimostrati. Inoltre, ci sembra pericoloso incentivare la “donazione” di sangue in ragazzini molto giovani (anche di 16 anni) che in America – si sa – può essere anche a pagamento. Infine, ci sembra anche ingiusto sottrarre il plasma donato al circuito sanitario che lo impiega per salvare la vita dei malati.

Ma a parte tutto questo, a noi (e a molti) la cosa non interessa proprio: l’immortalità l’abbiamo già garantita. La vita in eterno ci è stata assicurata da Qualcuno molto più affidabile di una vampiresca società californiana.