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Nuovo Comissario ONU (gay) per LGBT: libertà  di culto e parola non sono assolute, si possono limitare
NEWS 9 Febbraio 2017    

Nuovo Comissario ONU (gay) per LGBT: libertà di culto e parola non sono assolute, si possono limitare

di Marco Tosatti

 

Un mese fa Donald Trump non era ancora Presidente degli Stati Uniti. E alle Nazioni Unite gli USA, e naturalmente l’Unione Europea, hanno svolto una pesante azione di lobbying per fare in modo che l’organismo internazionale istituisse, per la prima volta, un esperto “indipendente” che vigilasse a livello planetario sul rispetto dei “diritti” delle comunità LGBT. L’emendamento è passato con una maggioranza decisamente ridotta (84 contro 77, e 16 astensioni) e l’Assemblea ha bocciato anche un emendamento presentato da cinquanta Paesi africani che chiedevano che fossero definiti e limitati con precisione i poteri dell’esperto.

Croazia, Ungheria e Polonia hanno chiesto ed ottenuto di non subire indebiti interventi riguardo alla loro legislazione in tema di famiglia e matrimonio. Per loro, la famiglia ed il matrimonio sono solo quelli tra uomo e donna.

L'esperto, il tailandese, omosessuale e attivista LGBT professore di diritto e avvocato Vitit Muntarbhorn ha esordito nella sua carica nei giorni scorsi in una riunione a cui erano presenti solo esponenti dei Paesi che avevano votato a favore. I contrari si sono rifiutati di avallare la sua attività

Vitit Muntarbhorn, fra le altre cose, che trovate in questo servizio di LifeSiteNews, ha detto, per quanto riguarda il possibile contrasto fra diritti LGBT e il diritto all’opinione e alla libertà religiosa che “Che ci sono alcuni diritti assoluti, ma ce ne sono che non sono assoluti” Fra questi ha posto la libertà di espressione e quella religiosa, che possono essere limitati, se necessario. Si può pensare, per quanto riguarda il cristianesimo che il riferimento sia ai passi della Bibbia che condannano l’omosessualità, fra cui il brano della lettera di San Paolo ai Romani che appare particolarmente severo.

Si può pensare comunque che con il deciso cambiamento di linea imposto dall’amministrazione Trump, e di conseguenza con la mancanza dell’appoggio degli USA, il ruolo dell’attivista tailandese avrà maggiori limitazioni e ostacoli del previsto.