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Sant’Alfonso Maria de’ Liguori: meditassimo di più sulla morte e su come ci presenteremo davanti a Dio
NEWS 10 Novembre 2017    

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori: meditassimo di più sulla morte e su come ci presenteremo davanti a Dio

Un brano tratto da Via della salute di sant'Alfonso Maria de' Liguori (dal blog Cordialiter)

 

«Gran predica è questa parola: Si ha da morire. Fratello mio, è certo che un giorno avete da morire. Siccome voi un giorno siete stato scritto nel libro dei battezzati, così un giorno (e questo già sta determinato da Dio) avete da essere scritto nel libro de' morti. Siccome voi ora, nominando i vostri antenati, dite la buona memoria di mio padre, di mio zio, di mio fratello; così i posteri diranno anche di voi. Siccome voi avete più volte udito suonare a morto per gli altri, così gli altri un giorno udiranno suonare a morto per voi, e voi starete già nell'eternità. Ah mio Dio, che ne sarà di me allora, quando il mio corpo sarà condotto alla chiesa, e sul mio cadavere si dirà la Messa, dove si troverà l'anima mia? Signore, datemi aiuto di fare qualche cosa per voi, prima che mi giunga la morte. Povero me, se ora ella mi giungesse!

Che direste voi, se vedeste un reo andare alla morte ridendo, girando gli occhi per le finestre e pensando agli spassi di mondo? non lo stimereste pazzo, o uomo che non ci crede? E voi non camminate ogni momento alla morte? ed a che pensate? sapete già che si ha da morire, ed una volta si muore. Credete già che dopo questa vita vi è un'altra vita, che non finisce mai; credete ancora che la vita eterna sarà felice o infelice, secondo i conti che ne darete nel giudizio. E come chi ciò crede, può attendere ad altro che ad accertare una buona morte? Ah mio Dio, datemi luce, fate che mi sia sempre presente il pensiero della morte e dell'eternità, dove ho da essere.

Guardate in quel cimitero il mucchio di tanti scheletri, ognuno de' quali vi dice: "Quel che è avvenuto a noi, ha da succedere a te". Lo stesso vi dicono ancora i ritratti de' vostri parenti già morti, le carte scritte per le loro mani, le camere, i letti, le vesti un tempo da essi possedute e poi lasciate. Tutte queste cose vi ricordano la morte, che vi aspetta. Ah Gesù mio crocifisso, non voglio aspettare ad abbracciarvi, quando mi sarete dato nell'ora della mia morte; da ora vi abbraccio e vi stringo al mio cuore. Per lo passato tante volte io v'ho discacciato dall'anima mia, ma ora v'amo più di me stesso e mi pento di avervi disprezzato. Per l'avvenire io sarò sempre vostro, e voi sarete sempre mio. Così spero alla vostra passione. E così spero ancora alla vostra protezione, o Maria».