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Segnali di vita. Nei Paesi Bassi si comincia finalmente a contestare l’ideologia gender
NEWS 22 Settembre 2017    

Segnali di vita. Nei Paesi Bassi si comincia finalmente a contestare l’ideologia gender

da «Notizie Pro Vita»

 

SIRE è un’associazione olandese che a livello nazionale da 40 anni fa campagne di sensibilizzazione sociale sui temi più vari (volte a combattere il bullismo, la violenza, lo stigma…), e che ha un grosso impatto sui media. Ha recentemente lanciato una nuova campagna che smonta i presupposti delle gender theories: si concentra sul fatto che, sebbene i ragazzi e le ragazze debbano essere trattati alla pari, non sono uguali.

Il titolo della campagna è: “Consenti a tuo figlio di essere abbastanza maschio?” (Laat jij jouw jongen genoeg jongen zijn?).

 

L’ adeguarsi all’ideologia gender danneggia i bambini

In un’intervista su un canale televisivo di notizie olandesi, il rappresentante di SIRE ha spiegato che è sempre più difficile per i ragazzi essere in realtà se stessi. E ha asserito che è convinto – in base a dati scientifici – che i maschi e le femmine siano davvero diversi.  Per esempio, per un sano sviluppo psichico, oltre che fisico, i maschi hanno maggior bisogno delle femmine di movimento, di sport, di dinamismo.  Qualsiasi mamma, nonna, maestra con un po’ di buon senso l’ha sempre capito, da che mondo è mondo. Ma poi sono arrivate le gender theories e per abolire gli “stereotipi di genere” (dicono loro) bisogna trattare tutti allo stesso modo. Il risultato – in Olanda – è che i bambini crescono disadattati e anche un po’ “rincitrulliti”, a quanto pare…

 

Altro che gender: i bambini hanno bisogni e modi di sviluppo psichico diversi da quelli delle bambini

Le indagini statistiche e sociologiche hanno dimostrato che in Olanda esiste un’ingiusta discriminazione nei confronti dei bambini maschi: le ragazze vengono incentivate a proseguire gli studi molto più dei maschi; nelle scuole differenziali, per allievi con problemi, i maschi sono il triplo delle femmine; il 44% dei genitori (madri e padri) riconosce che le performance dei loro figli maschi (il rendimento nei più vari ambiti, oltre quello scolastico) sono in declino; il 45% dei genitori di ragazzi condivide l’opinione che “il comportamento dei maschi” viene stigmatizzato dall’attuale società.

I maschi con con disturbi specifici dell’apprendimento, iperattività o bisogni educativi speciali sono il quadruplo delle femmine e quelli cui vengono prescritti farmaci sono cinque volte di più delle coetanee. Le ragazze si avvicinano in modo più positivo all’istruzione a causa delle loro migliori capacità sociali.

Il 56% dei genitori riconosce che i loro ragazzi non hanno abbastanza libertà di movimento e sono pertanto limitati nel loro sviluppo, il 76% dei genitori di figli maschi crede che i ragazzi meritino più attenzione.

 

Altro che gender: hanno “scoperto” che maschi e femmine sono diversi!

Visti tali risultati, SIRE ha lanciato questa campagna nazionale, che è stata presentata con queste parole: «Ragazzi e ragazze sono simili, ma non uguali. I ragazzi imparano cercando e scoprendo, assumendo rischi e facendo. Ci sembra che apprezziamo molto meno queste loro caratteristiche, negli ultimi anni: li soffochiamo e l’induciamo ad aver paura di cadere, di farsi male, o che tornino a casa con i pantaloni rotti. Insistiamo a volerli fare stare tranquilli …. se li limitiamo troppo, limitiamo anche il loro sviluppo. Loro perderanno autostima e motivazione e le loro prestazioni diminuiranno rapidamente: perciò SIRE presenta “i pantaloni indistruttibili in tessuto di 15 volte più forte dell’acciaio”: il nostro sito web. È per questo che sfidiamo tutti gli educatori con la domanda “Lasciate i vostri ragazzi abbastanza liberi di essere ragazzi?“»

Tutto questo denota una netta presa di distanza dalla moda della gender equality, la “parità di genere”, e dalle altre astrusità dell’ideologia gender (con i suoi stereotipi, quelli sì davvero stereotipanti…).

E in Olanda – Paese estremamente “laico e progressista”, tutto teso ad assorbire le istanze delle lobby LGBTQIA che sono notoriamente fondate sulle gender theories – questa campagna sta ricevendo attenzione e sostegno dai media.