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Sophrony Kirilov, il sacerdote russo che celebra Messa in Antartide a 25 gradi sotto zero
NEWS 15 Luglio 2015    

Sophrony Kirilov, il sacerdote russo che celebra Messa in Antartide a 25 gradi sotto zero

di Andrea Bonzo

 

“Anche i lavoratori russi del Polo Sud, così come qualsiasi altro credente, vogliono appoggio spirituale, una Chiesa dedicata a Dio”. Parola di Sophrony Kirilov, sacerdote “inviato speciale” nell’isola King George (o 25 de Mayo, se si preferisce il nome argentino), nell’arcipelago delle Shetland del sud. La chiesa più australe del mondo.

Il sacerdote russo è una delle 100 persone a rimanere a queste latitudini anche durante l’inverno, quando le temperature arrivano a 25 gradi sotto zero; durante l’estate invece la zona si “popola” fino ad ospitare 500 persone.

Kirilov, di 38 anni, è fa parte di un gruppo di preti russi che si danno il cambio per abitare in Antartide durante un anno. Questo – secondo quanto raccontato ad AP – è la sua quarta volta nel continente bianco. Un luogo per lui speciale: “Nel mondo non c’è tranquillità e silenzio. Ma qui è silenzioso abbastanza”, ha spiegato.

La sua chiesa, dedicata alla Santa Trinità, è un piccolo edificio di legno fatto arrivare direttamente dalla Siberia, consacrato nel 2004 e posto su una collina rocciosa nei pressi della base scientifica russa di Bellinghausen, in cui abitano tra le 15 e 30 persone. D’estate i turisti ed il personale delle stazioni internazionali della zona sfidano i venti per raggiungere la chiesa, ogni volta – secondo quanto racconta il prete -colpiti dalla bellezza del muro in cui sono situate le tipiche icone dorate della tradizione russa, raffiguranti santi e angeli. Mentre di notte la chiesa viene illuminata dal basso per essere un punto di riferimento luminoso – come una specie di faro – per le navi che solcano i mari australi.

Kirilov ogni domenica officia messa, leggendo le scritture in russo. “Grazie a Dio, questo è un regalo prezioso per noi”, spiega, aggiungendo tuttavia che gli piacerebbe avere più fedeli alle messe domenicali, per ora frequentate da un pugno di russi. Il resto della settimana, invece, il sacerdote lavora anche come muratore e falegname. Sono suoi per esempio i fiori sulla porta della chiesa, dipinti per avere un ricordo della natura durante il buio inverno antartico. Nel tempo libero invece si trasforma in un vero e proprio esploratore, battendo la zona in sci e motoslitta. Certo, racconta, la vita in Antartide non è facile e la lontananza dalla famiglia (Mosca è distante 16 mila chilometri) si fa sentire. Eppure Kirilov sente che il giorno in cui partirà per dare il cambio a un nuovo sacerdote inizierà a sentire nostalgia per questa terra inospitale.  “Qui puoi pregare Dio in pace”, ha detto. “Sì, puoi farlo in qualunque parte della Russia, ma qui è qualcosa di speciale”.