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Spaccare ancora una volta la Chiesa per controllarla. La Cina rossa perde il pelo ma non il vizio
NEWS 28 Gennaio 2015    

Spaccare ancora una volta la Chiesa per controllarla. La Cina rossa perde il pelo ma non il vizio

di Veritas Vincit *

Gruppi di cattolici cinesi si sono espressi con forza contro il piano del governo per il 2015, che prevede di ordinare vescovi senza l'approvazione del Papa. Le reazioni negative si sono registrate dopo che il Catholic Online in China (Tianzhujiao Zaixian) ha pubblicato lo scorso 15 gennaio alcuni articoli sui piani di lavoro dell'Associazione patriottica e dell'Amministrazione statale per gli Affari religiosi (Sara).

Un cattolico ritiene che il governo stia trattando la Chiesa cattolica di Cina "come se fosse composta da schiavi", gestendo gli affari cattolici "in maniera davvero  rude. Quando i nostri pastori della Chiesa inizieranno a rifiutarsi di cooperare, alzandosi in piedi per difendere la vera fede cattolica? Tutto il clero e tutti i fedeli con una coscienza dovrebbero boicottare le ordinazioni illecite e abbandonare l'Associazione patriottica e il Consiglio dei vescovi".

Dato che le ordinazioni illecite sono contrarie alla dottrina cattolica, dice un altro fedele, "vi saranno sempre più ordinazioni clandestine, e la situazione diventerà fuori controllo". Un cattolico ha scritto una lettera aperta a Wang Zuo'an, direttore della Sara, puntando il dito contro "la politica di interferenza del governo negli affari interni della Chiesa cattolica. La Chiesa è una comunità di amore: perché le autorità vogliono che diventi caotica, spingendo la comunità dal lato opposto a quello in cui si trova?".

Inoltre, lo stesso autore chiede alla Sara come sia possibile che il suo piano di lavoro per il 2015 sia "in accordo con la legge e con il diritto, dato che il vescovo Taddeo Ma Daqin di Shanghai è ancora considerato un fuorilegge e ha perso la sua libertà". Un altro cattolico "invita con forza i sacerdoti scelti come candidati vescovi a boicottare le ordinazioni illecite".

Un sacerdote cinese racconta ad AsiaNews che "con ogni probabilità i funzionari del governo cinese non vogliono continuare a dialogare con la Santa Sede, e quindi continueranno a mettere in atto misure come queste a modo loro".

Infine un laico chiede ai vescovi, ai sacerdoti e ai fedeli sia della Chiesa ufficiale che di quella non ufficiale di unirsi per boicottare questo gesto: "Non lasciate che le forze del male sopprimano la nostra Chiesa. Non scendete a compromessi. Dobbiamo lottare per la libertà religiosa in Cina". 

 

* Veritas Vincit è lo pseudonimo di una personalità cattolica cinese