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Stati Uniti, arrestati per aver manifestato contro l’aborto
NEWS 6 Agosto 2020    di Redazione

Stati Uniti, arrestati per aver manifestato contro l’aborto

Sabato, Students for Life of America (SFLA) ha pubblicato un video che mostra due membri del gruppo che vengono arrestati dalla polizia fuori dalla struttura affiliata al colosso degli aborti Planned Parenthood nel quartiere NoMa di Washington. I manifestanti stavano partecipando a una dimostrazione autorizzata, per attirare l’attenzione sull’alto tasso di aborto nella comunità afroamericana.

Mentre i due manifestanti scrivevano «Pre-born Black Lives Matter» («la vita dei bimbi neri non ancora nati, conta») in gesso sul marciapiede, un agente di polizia si è avvicinato minacciando l’arresto se non si fossero interrotti. I ragazzi hanno continuato a scrivere, dopo di che altri due ufficiali si sono aggiunti al primo e i manifestanti pro life sono stati ammanettati.

Alla richiesta di spiegazioni, la polizia ha citato uno statuto cittadino che rende illegale “scrivere, marcare, disegnare o dipingere” sulla proprietà pubblica senza esplicita autorizzazione da parte delle autorità cittadine.

Tuttavia la presidente della SFLA, Kristen Hawkins, ha dichiarato alla CNA che il gruppo aveva chiesto e ottenuto dalla polizia il permesso per tenere un’assemblea al di fuori della struttura, e ha aggiunto che era stato detto chiaramente che ai manifestanti «non sarebbe stato impedito di disegnare col gesso sui marciapiedi». Giorni prima della manifestazione, precisa ancora la Hawkins, i funzionari di polizia avevano inoltre precisano a Tina Whittington, vice presidente esecutivo della SFLA, che al gruppo era concesso l’utilizzo di gessi e vernici per scrivere sui marciapiedi, purché di materiale rapidamente lavabile.

Nonostante queste assicurazioni, quando i membri del gruppo sono arrivati fuori dalla clinica Planned Parenthood, la polizia gli ha intimato di non usare né vernice né gesso per scrivere i loro messaggi, ha raccontato la Hawkins.

All’inizio di quest’estate, il sindaco di Washington Muriel Elizabeth Bowser ha concesso parte della 16th Street, vicino alla Casa Bianca, per dipingere lo slogan «Black Lives Matter» durante le proteste di massa contro il razzismo in città. I manifestanti dipinsero anche «Defund the Police» sulla stessa strada, senza aver richiesto il permesso. Per questo in una lettera del 20 luglio allo stesso sindaco, Kristen Hawkins ha chiesto il permesso di dipingere «Black Pre-Born Lives Matter» sulla strada fuori dalla struttura di Planned Parenthood durante la loro manifestazione.

La Hawkins osservava nella lettera che sarebbe stato discriminante se i Black Lives Matter potessero scrivere a piacimento sui marciapiedi della città, mentre ai manifestanti pro – vita venisse impedito. «Se apri la porta alla libertà di parola per le strade della città a un gruppo – ha scritto ancora la Hawkins- non puoi chiuderla agli altri». (Fonte)


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