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Un raduno di «uomini vivi», un’immensa Compagnia dell’Agnello. Come aveva profetizzato Chesterton
NEWS 1 Febbraio 2016    

Un raduno di «uomini vivi», un’immensa Compagnia dell’Agnello. Come aveva profetizzato Chesterton

Da una testimonianza su Facebook del collaboratore de «La Croce» Andreas Hofer

 

Ieri giornata memorabile al Circo Massimo. È stata quello che tutti ci attendevamo: una insorgenza popolare pacifica e festosa, capitanata dal grande cuore di uomini e donne vivi, una vera Compagnia dell'Agnello con i suoi condottieri e le sue regine. Immensa gratitudine per aver visto realizzarsi sotto i miei occhi uno dei pensieri più belli di un altro uomo vivo dal cuore immenso, G.K. Chesterton, che non a caso è il vero patrono del Family Day:

«I paesi di Europa rimasti sotto la influenza dei preti sono precisamente quelli dove ancora si canta, si danza, e ci si mettono vestiti sgargianti e l’arte vive all’aperto. La dottrina e la disciplina cattolica possono essere dei muri, ma sono i muri di una palestra di giuochi. Il Cristianesimo è la sola cornice in cui sia preservata la gioia del paganesimo. Immaginiamoci dei fanciulli che stanno giocando sul piano erboso di qualche isolotto elevato sul mare; finché c’era un muro intorno all’orlo dell’altura, essi potevano sbizzarrirsi nei giochi più frenetici e fare di quel luogo la più rumorosa delle nurseries; ora il parapetto è stato buttato giù, lasciando scoperto il pericolo del precipizio. I fanciulli non sono caduti, ma i loro amici, al ritorno, li hanno trovati rannicchiati e impauriti nel centro dell’isolotto, e il loro canto era cessato. […] La cinta esterna del Cristianesimo è un rigido presidio di abnegazioni etiche e di preti professionali; ma dentro questo presidio inumano troverete la vecchia vita umana che danza come i fanciulli e beve vino come gli uomini. […] Nella filosofia moderna avviene il contrario: la cinta esterna è innegabilmente artistica ed emancipata: la sua disperazione sta dentro».