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Vinny Ohh, 22 anni, 110 chirurgie plastiche, aspirante alieno senza sesso. Addio all’umano
NEWS 16 Marzo 2017    

Vinny Ohh, 22 anni, 110 chirurgie plastiche, aspirante alieno senza sesso. Addio all’umano

di Giacomo Bertoni

 

“I was born this way” scrive orgoglioso Vinny Ohh sotto una foto che ritrae la sua trasformazione in alieno. Evidentemente, Lady Gaga si è scordata di spiegare che non si nasce con silicone, botox e tiranti nel viso. Vinny, ragazzo americano di soli 22 anni, ha già speso oltre 50mila dollari (110 interventi di chirurgia estetica) per assomigliare all’idea di alieno che i film fantascientifici hanno più volte proposto negli anni. Pelle bianchissima, pupille grandi e nere, artigli, assenza di peli. Non va dimenticato che gli alieni sono genderless, quindi sta progettando future operazioni per raggiungere anche questo “obiettivo”.Ci sarebbe molto da dire in questa vicenda, per esempio sarebbe interessante fare un paio di domandine ai medici che hanno accettato di operarlo stravolgendo il suo corpo. O, ancora, intervistare le persone che sotto le sue foto da alieno scrivono commenti entusiasti. Ma la cosa che più mi angoscia è: cosa succederà a Vinny quando passerà il clamore mediatico? Quando le luci della ribalta si spegneranno, quando le lobby smetteranno di utilizzarlo come sponsor della liceità assoluta e della propaganda gender, quando diminuiranno i “mi piace” alle sue foto sconvolgenti, quando la televisione che finge accoglienza e cerca solo ascolti non lo inviterà più, quando sul suo viso rovinato per sempre appariranno le prime rughe e il silicone, il botox e le varie “punturine magiche” diventeranno ancora più patetiche di oggi?

Un giorno Vinny si alzerà dal suo letto solo, struccato, senza i social che cinguettano “like”, e si guarderà allo specchio. E si dispererà. Ma in quel momento, chi troverà accanto? Forse chi oggi guadagna dalla sua debolezza? Questa ideologia anti-umana, che s’impossessa del cuore dell’uomo raggelandolo e convincendolo a odiarsi, un giorno finirà, ma oggi è nella sua fase di dominio assoluto. Chi può dire ora a Vinny: no, fermati, non ascoltare chi soffia sul vento delle tue paure e insicurezze, non cedere alle lusinghe di un mondo che è solo apparenza e quindi cerca soltanto nuovi fenomeni da baraccone da rottamare presto? Chi può ricordare a Vinny quanto era bello prima di subire queste terribili operazioni? C’era un sorriso, in quelle foto pre-interventi, che oggi non c’è più, deformato per sempre da due labbra immobili e finte. Sì, finte, perché nelle follie contro l’umano non c’è solo il danno, ma anche la beffa: nessuno lo dice a Vinny ma, per quanti dollari spenderà, non sarà mai un alieno. Potrà forse arrivare ad assomigliare a un robot costruito a Hollywood per l’ultimo film sugli incontri del quarto tipo, ma resterà sempre un ragazzo ingannato e rovinato per interessi di altri.

Il giorno che si vedrà con occhi umani forse piangerà, se i suoi occhi da alieno glielo consentiranno ancora. Ma è proprio in quel momento che avrà bisogno di tante preghiere, di un abbraccio caldo e disinteressato che gli dica che nonostante tutte le pazzie, lui è ancora amato di un amore infinito, inimmaginabile, inenarrabile. C’è un Padre che soffre a vedere questo scempio e non vede l’ora di poter ritrovare la gioia in quegli occhi che oggi sembrano appannati da un nero velo demoniaco.

Caro Vinny, nelle nostre debolezze siamo tutti così amati che viene da piangere a pensarci, ma queste possono essere lacrime di gioia. Sei stato amato prima ancora di nascere, sei amato ora e lo sarai sempre, anche se ti dovessi risvegliare da questa assurda ideologia fra vent’anni e dopo 200 interventi chirurgici. Però, se tu dovessi intravedere oggi un bagliore di speranza (anche piccolissimo e nascosto dagli slogan scintillanti) che faccia luce su un futuro diverso, fermati subito per favore.