20.01.2025

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Botticelli e Barocci, come l’arte ci aiuta a vivere con verità il tempo di Natale
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27 Dicembre 2024

Botticelli e Barocci, come l’arte ci aiuta a vivere con verità il tempo di Natale

È ormai diventata una bella consuetudine a Milano la scelta, da parte del Comune e del Museo Diocesano, di offrire agli appassionati d’arte, ma anche ai cittadini comuni e ai turisti, la possibilità di ammirare – durante le feste natalizie – capolavori legati alla Natività e alla tradizione cristiana. Quest’anno tocca alla Madonna di San Simone di Federico Barocci, in mostra a Palazzo Marino in Sala Alessi fino al 12 gennaio 2025, e all’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli, esposta al Museo dedicato al cardinale Carlo Maria Martini nei chiostri di Sant’Eustorgio fino al 2 febbraio 2025. Due preziose possibilità di riscoprire, grazie alla creazione artistica, tra luci scintillanti e buoni sentimenti, il significato autentico del Natale, dell’Incarnazione di Cristo, luce per il mondo e per tutti noi.

La Madonna con il Bambino e i Santi Simone e Giuda, meglio nota come la Madonna di San Simone, mirabile opera del pittore urbinate Federico Barocci (1535-1612), è una monumentale pala d’altare (281 x 190 cm) realizzata tra il 1556 e il 1567, proveniente dalla Collezione della Galleria Nazionale delle Marche. Nella tela, che originariamente sovrastava l’altare di una cappella della chiesa di San Francesco, ad Urbino, sono dipinti due apostoli accomunati nella Legenda aurea per aver predicato insieme in Persia ed essere stati martirizzati difendendo la fede dall’idolatria: a sinistra San Giuda Taddeo, con l’alabarda con cui venne brutalmente trucidato, e a destra San Simone, con la sega utilizzata dai suoi aguzzini per tagliarlo in due. Al centro, una tenera Madonna con in braccio il Bambino, intento a sfogliare un libriccino con brani delle Scritture, come nella Madonna Conestabile di Raffaello. Per la storica dell’arte Anna Maria Ambrosini Massari, l’unicità del linguaggio artistico di Barocci è nella sua capacità di rappresentare la realtà e le emozioni più intime in modo autentico, secondo i dettami della Riforma cattolica, che allora si esprimeva nell’opera e nel gioioso messaggio di San Filippo Neri.

L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli (1445-1510) è invece tra le più celebri e affascinanti opere di uno dei pittori più emblematici del nostro Rinascimento: Alessandro Filipepi, detto Botticelli dal soprannome di suo fratello Giovanni, che in un documento dell’epoca risulta “vochato Botticello”. In arrivo dagli Uffizi di Firenze (dove si possono ammirare capolavori assoluti dell’artista fiorentino, come la Nascita di Venere e la Primavera), l’Adorazione è un dipinto a tempera su tavola (111x 134 cm). È stato eseguito intorno al 1475 per la chiesa di Santa Maria Novella, in particolare per la Cappella dedicata ai Magi fatta costruire dal facoltoso uomo d’affari Gasparre del Lama come omaggio ai Medici, signori della città e protettori della Compagnia dei Magi. La composizione è armoniosa ed equilibrata, con la capanna al centro e, attorno, vari personaggi posti in due schiere: tra di loro si riconosce lo stesso artista, che si è ritratto nel giovane biondo a destra, di tre quarti e col manto giallo oro.

Nella capanna, raggiunta dall’alto dai raggi della luce divina, una dolcissima Vergine con il Bambino, e un san Giuseppe in assorta contemplazione. Sullo sfondo, le rovine di un antico edificio, allusione alla fine del mondo pagano con la nascita di Cristo; su un muro diroccato si scorge un pavone, il simbolo della futura Risurrezione. Un tema caro a Botticelli, la raffigurazione dei sapienti re venuti dall’Oriente per adorare il Bambino, che si ritrova in vari suoi dipinti. Qui ci stupiscono la ricca gamma cromatica e la resa dei particolari preziosi, come i doni e le raffinate vesti, per sottolineare la sacralità della scena. Come non sottoscrivere il giudizio di Giorgio Vasari, che già nel 1550 la definì “opera certo mirabilissima, e per colorito, per disegno e per componimento ridotta sì bella, che ogni artista ne resta oggi maravigliato”. La stessa maraviglia che dopo secoli prende anche noi, mettendoci di fronte all’Evento che ha cambiato per sempre la storia e il cuore dell’uomo.

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