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14.12.2024

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Il 20 ottobre la Chiesa proclamerà 14 nuovi santi, alleati di cui chiedere l’intercessione
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18 Ottobre 2024

Il 20 ottobre la Chiesa proclamerà 14 nuovi santi, alleati di cui chiedere l’intercessione

«Tra le 14 persone che domenica diventeranno i nuovi santi della Chiesa cattolica ci sono un sacerdote la cui intercessione ha portato alla guarigione miracolosa di un uomo sbranato da un giaguaro, una donna che ha convinto un papa a indire una novena mondiale allo Spirito Santo e 11 uomini uccisi in Siria per essersi rifiutati di rinunciare alla propria fede e convertirsi all’Islam», leggiamo su CNA. La metafora bellica, forse, è già tanto sfruttata e chiamare i santi i nostri combattenti non dice tutto della loro natura, missione e grandezza. Eppure ci troviamo davvero in battaglia e la percezione che ci siano due eserciti o almeno due forze in campo – non uguali, sebbene contrapposte – è facilmente riconoscibile da chiunque osservi con onestà la propria vita e l’andamento della storia umana tutta. Ecco, dunque, che la Chiesa è pronta a schierare altri 14 soldati, gente da corpi speciali, al nostro fianco. Siamo nell’ordine delle cose di Cristo, colui che fa nuove tutte le cose, compresa dunque la lotta, la guerra, la vittoria. Il segno distintivo infatti di ogni creatura umana che si lasci trasformare dall’incontro con il Signore è proprio la pace del cuore, pur dentro le prove e le avversità che non mancano e a loro volta sono indizio di una buona sequela.

I cristiani, tutti chiamati a diventare santi, sono il popolo del centuplo in questa vita in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, uniti a persecuzioni e alla certezza della vita eterna, dopo. I 14 che papa Francesco canonizzerà il 20 ottobre prossimo, domenica XXIX del tempo ordinario e Giornata missionaria mondiale, sono dunque già beneficiari dell’eredità che il Signore ha promesso e diventano per tutti i credenti affidabili alleati capaci di una carità senza più ombre. Tra loro non figura il beato Carlo Acutis la cui canonizzazione avverrà nel 2025, durante il Giubileo, in data ancora da destinarsi. Ci sono due uomini sposati, padri di otto e cinque figli, e tre fondatori di ordini religiosi, a loro volta padri o madri di una lunga schiera di figli spirituali. Papa Francesco ha invitato tutti i cattolici a «conoscere questi nuovi santi e chiedere la loro intercessione» ricordando come siano «una chiara testimonianza dell’azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa». Questi i loro nomi: i beati Manuel Ruiz López e sette compagni e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis ed Elena Guerra.

ELENA GUERRA, 1835-1914

Ecco una santa che ci può aiutare a recuperare la giusta prospettiva storica e rinnovare la speranza, in ogni tempo, persino il nostro che ci pare tanto cupo. Con il suo carisma è come se ci dicesse, “tranquilli, siamo ancora agli inizi dell’era cristiana”: la fiamma dello Spirito non è un focherello che si sta spegnendo e per il quale avere nostalgia, rimpiangendo di non essere nati ai tempi di Gesù; il suo rogo è inarrestabile e continuerà a propagarsi. «Nota come “apostola dello Spirito Santo”, la beata Elena Guerra contribuì a convincere papa Leone XIII a esortare tutti i cattolici a pregare una novena allo Spirito Santo in vista della Pentecoste del 1895». Fondatrice delle Oblate dello Spirito Santo, riconosciute nel 1882 e ancora presenti in Africa, Asia, Nord America ed Europa, è stata maestra di santa Gemma Galgani e amica di Leone XIII. Grande devota dello Spirito Santi ha lasciato scritto «la Pentecoste non è finita. Infatti, essa è in continuo corso in ogni tempo e in ogni luogo, perché lo Spirito Santo ha voluto donarsi a tutti gli uomini e tutti coloro che lo desiderano possono sempre riceverlo, perciò non dobbiamo invidiare gli apostoli e i primi credenti; dobbiamo solo disporci come loro a riceverlo bene, ed egli verrà a noi come è venuto a loro.»

Come è accaduto anche ad altri grandi santi, la sua vocazione è fiorita dopo e persino grazie ad una lunga malattia invalidante, durante la quale si è dedicata alla meditazione della Parola di Dio e dei testi dei padri della Chiesa. Nella sua corrispondenza con papa Leone XIII sono nate diverse preghiere allo Spirito Santo, in particolare a lei dobbiamo la devozione della Coroncina allo Spirito Santo, dove chiediamo con le sue parole: “Manda il tuo Spirito creatore; e rinnoverai la faccia della terra”.

MARTIRI DI DAMASCO

Tra i nuovi canonizzati la Chiesa conta anche 11 martiri, chiamati a dare testimonianza della loro fede in un modo radicale e totalizzante, dimostrando di amare così tanto la verità della vita da poterla offrire: «furono uccisi per essersi rifiutati di rinunciare alla loro fede cristiana e convertirsi all’Islam. I “Martiri di Damasco” furono assassinati “per odio verso la fede” nella chiesa francescana di San Paolo a Damasco, in Siria, il 10 luglio 1860.»

Questo plotone di martiri è composto per la maggior parte da frati francescani, sei sacerdoti e due religiosi professi, missionari arrivati dalla Spagna, escluso padre Engelbert Kolland, austriaco. Gli altri tre erano laici, uccisi insieme ai religiosi nello stesso assalto notturno alla chiesa francescana. Gli altri tre sono laici, fratelli proveniente da una famiglia maronita cattolica dei dintorni: Francis, il più vecchio di sei fratelli, era sposato e padre di 8 figli. Mooti di 5; Raphael era celibe e passava molto tempo in preghiera e aiutando i frati. «Il loro martirio avvenne durante la persecuzione dei cristiani da parte dei musulmani e dei drusi sciiti dal Libano alla Siria nel 1860, che provocò migliaia di vittime». (Fonte foto: Wikimedia, Public Domain)

 

 

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