Il controverso spettacolo che ha dato il via ai Giochi Olimpici di Parigi del 2024 – in una cerimonia costata complessivamente 1,5 miliardi di euro – è stato, come noto, vera e propria parodia dell’Ultima Cena, benché se il regista Thomas Jolly, ha cercato di correre ai ripari negando il riferimento evangelico. Fatto sta che tale siparietto ha scatenato l’indignazione generale sia di buona parte della chiesa cattolica – con toni particolarmente forti si è espressa la chiesa africana – ma persino del mondo islamico. Si pensi, infatti che si sono scomodati, per pronunciare parole di condanna contro questa palese offesa al cristianesimo, gli alti funzionari dei governi di Iran e Turchia, insieme ad altre figure religiose musulmane
In particolare, la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha condannato gli “insulti” contro Gesù Cristo, sottolineando che Gesù è una figura rispettata nell’Islam. «Il rispetto per Gesù Cristo […] è una questione indiscutibile per i musulmani», ha detto Khamenei in un post su X. Contro la cerimonia si è espresso anche il presidente turco Recep Tayyi Erdoğan, che ha affermato di voler convocare al più presto papa Francesco per discutere del «gesto immorale commesso contro il mondo cristiano».
«La scena vergognosa di Parigi ha offeso non solo il mondo cattolico, non solo il mondo cristiano, ma anche noi e loro. Lo spettacolo immorale andato in scena all’apertura dei Giochi Olimpici di Parigi ha evidenziato ancora una volta la portata della minaccia che affrontiamo», ha detto Erdoğan durante un discorso ad Ankara. I musulmani non riconoscono la divinità di Gesù, ma lo venerano come profeta. Perciò anche la massima istituzione del ramo sunnita dell’Islam, in Egitto, ha rilasciato un comunicato in cui condanna la rappresentazione della cerimonia olimpica.
Anche il Consiglio degli Anziani Musulmani, sotto la presidenza del dottor Ahmed Al-Tayeb, Grande Imam di Al-Azhar, ha denunciato la cerimonia di inaugurazione. «Questo atto vergognoso dimostra una totale mancanza di rispetto per le convinzioni delle persone credenti e per gli alti valori morali a cui tengono», si legge nella nota.
Ma la questione ha toccato alla grande anche la chiesa africana: «Il fatto che questa caricatura decadente di uno degli eventi più cari al cristianesimo venga resa pubblica in Francia, dove l’eredità cristiana è ricca e antica, e in occasione dei Giochi Olimpici, nuoce allo status dell’evento e nega ogni pretesa di civiltà duratura e di rispetto della libertà religiosa in Occidente», ha tuonato mons. Badejo presidente del Comitato episcopale panafricano per le comunicazioni sociali (CEPACS).
Per questo, lo stesso prelato, a capo della diocesi cattolica nigeriana di Oyo, ha invitato i cristiani «a esercitare il loro diritto di indignazione e boicottaggio nella misura in cui il danno già causato può essere mitigato e riparato e futuri eventi possono essere prevenuti». Concentrando la sua attenzione sull’Africa, mons. Badejo ha consigliato: «Indipendentemente da ciò che viviamo come africani, non dobbiamo mai mancare di rispetto o minare i simboli e i sentimenti religiosi che toccano le persone nel profondo del loro essere».
Insomma, il quadro che emerge da questo evento è quello di una società sempre più scristianizzata, in cui ciò che l’occidente aveva di più caro viene, oggi, sottoposto ad un continuo bersagliamento, a cui, però, sottolinea il prelato, non bisogna affatto rassegnarsi. «Mancare di rispetto ai simboli religiosi», ha dichiarato il presidente della CEPACS, «significa dare in pasto i nostri valori e i nostri ideali umanizzanti e spirituali. L’Africa non dovrà mai seguire l’Occidente su questa strada», ha sottolineato nella sua dichiarazione del 29 luglio all’ACI Africa. (Fonte foto: Screenshot YouTube – Eurosport)
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