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14.12.2024

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Macron alla disfatta. 11 milioni di francesi votano a destra
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1 Luglio 2024

Macron alla disfatta. 11 milioni di francesi votano a destra

Macronisme adieu. Il primo turno delle legislative in Francia, frettolosamente e bellicosamente convocato dallo stesso Presidente Macron, conferma il dato che avevamo facilmente profetato dopo le elezioni europee, siamo al crepuscolo del macronismo.

«L’estrema destra è alle porte del potere», attacca un editoriale di Le Monde questa mattina, dopo che il Rassemblement National di Marine Le Pen ha ottenuto il 33% dei voti alle elezioni d’oltralpe più partecipate dal 1981. La destra francese ha passato in breccia la maggioranza macroniana ferma al 20% e tutte le sinistre unite nel Fronte popolare che staccano un buon 28%.

Il secondo turno fra una settimana potrebbe portare alla maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale del Rn e la carica di premier per Jordan Bardella. Oppure, la grande ammucchiata che ora convoca Macron potrebbe resistere, è il «blocco repubblicano», come lo ha chiamato il presidente, con tutti dentro per battere la destra. Vedremo.

Di certo ci sono 10.625.662 francesi che hanno votato Rn. E a prescindere da come la si pensi è piuttosto difficile far passare quasi 11 milioni di persone come una massa di idioti incapaci di riconoscere i migliori. O una massa di razzisti degenerati. E questi sono solo un paio dei democraticissimi epiteti con cui gli avversari e le redazioni più liberal apostrofano gli elettori francesi di destra.

Perché il suffragio universale è amato dai democratici, anche se non sempre. «La vittoria di Trump», disse Giorgio Napolitano nel 2016, «è fra gli eventi più sconvolgenti della storia della democrazia europea e americana, e del suffragio universale che non è sempre stata una storia di avanzamento… Ma anche foriero di grandissime conseguenze negative per il mondo». Una strana idea di democrazia. Come disse Mario Monti di fronte al referendum Brexit: «Non sono d’accordo con chi dice che questo referendum è una splendida forma di espressione democratica».

In attesa di capire quali sono le forme di espressione democratica che meritano di essere considerate “splendide”, ci sembra che questi quasi 11 milioni di elettori francesi meritino qualche considerazione un poco più interessante della semplice demonizzazione.

Per quanto riguarda il voto cattolico, ammesso e non concesso che ancora esista, vale una semplice considerazione. Anche in Francia, come in parte accade anche in Italia, abbiamo visto numerosi appelli al voto «giusto», ad esempio i 10.000 cristiani che sul quotidiano cattolico La Croix hanno fatto appello a votare contro l’estrema destra. Se è giusto che i cristiani siano richiamati a votare secondo i criteri della Dottrina sociale della Chiesa, e anche secondo i tanto vituperati principi non negoziabili, però bisogna che quel rigore venga applicato in tutte le direzioni, gauche compresa. Altrimenti è solo un altro modo di demonizzare il voto di alcuni, gratuitamente, ma di certo non da cattolici.

(Foto Ansa)

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