Appuntamento nella capitale. Si parte sabato 22 giugno da piazza Repubblica alle 14.00. Ultima chiamata per Scegliamo la vita, la manifestazione che chiama a raccolta tutte quelle persone che, da Nord a Sud, si rifiuta di considerare la soppressione di un bambino nel grembo della mamma un “diritto”. Nonostante in Francia sia ormai sancito nella Costituzione, nonostante l’Unione Europea, culla dei “valori dell’Occidente” voglia seguire a ruota, nonostante i cosiddetti grandi della terra non sappiano difendere i loro fratelli più piccoli, i piccolissimi.
Siamo agli sgoccioli, ma si può ancora cercare di partire, sono oltre venti i pullman che partono da tutta Italia, e sono almeno cinque le ragioni per cui vale la pena esserci, fisicamente, non solo con l’intenzione, dal vivo, non solo spiritualmente, e soprattutto non “collegati da remoto”.
«La vita, la natalità e le colonizzazioni ideologiche gender sono entrate nell’agenda politica, tanto da aver condizionato anche i lavori del G7. Già con il family day del 2015, noi avevamo previsto che la famiglia e il tessuto sociale italiano avrebbero dovuto affrontare queste sfide», spiega Massimo Gandolfini , portavoce, «con la manifestazione Scegliamo la Vita, sabato 22 giugno, madri, padri, figli e nonni chiederanno nuovamente che la Nostra nazione torni a scommettere sul valore della vita e della famiglia, con buona pace di coloro che esaltano la cultura della morte e dell’individualismo» . «E’ tempo di metterci la faccia» rimarca Maria Rachele Ruiu, portavoce «per contrastare i venti di morte che soffiano da ogni direzione, c’è bisogno del contributo di tutti, il tempo è adesso»
(Fonte Foto Manifestazione nazionale per la vita)
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