Il cardinale Giacomo Biffi (1928-2015) amava spesso fare una citazione che attribuiva a un suo caro amico, don Divo Barsotti (1914-2006): si faccia attenzione anche nella Chiesa perché «Gesù Cristo troppo spesso è solo una scusa per parlare d’altro». In effetti, sia Biffi che Barsotti avevano in comune una fissa: Cristo. Ricapitolare tutto in Cristo. Lo chiamavano “cristocentrismo”, e divagare dal tema, magari ammantando la cosa di buone e mondane intenzioni, provocava loro un certo fastidio.
Alla compagnia dei “cristocentristi” – si badi: nulla a che fare con i “centristi moderati” di stampo politico, anzi – si può certamente aggiungere don Luigi Giussani (1922-2005), il prete brianzolo padre di Comunione e Liberazione. Peraltro i tre, Biffi, Barsotti e Giussani, erano anche amici e davvero si può parlare di compagnia del “cristocentrismo”.
In mezzo alle tante parole che risuonano oggi, dalla tragica cronaca nera a cui sembra impossibile trovare parole di senso, alla misera cronaca rosa dei palazzi che sembra diventato il senso ultimo della politica, perché non provare a parlare di Cristo?
Cristo con la sua Croce e la sua risurrezione ha vinto il peccato e la morte, dice l’annuncio essenziale dei cristiani e della Chiesa. E allora chi era Gesù di Nazareth? Perché, se accolto, questo annuncio ha davvero il potere di cambiare il cuore di ognuno e del mondo. Su questo ha scommesso la propria esistenza un bel po’ di gente da 2000 anni a questa parte.
Oggi, grazie a un nuovo podcast disponibile su Spotify e sulle altre principali piattaforme audio, potrete sentire vibrare la voce di uno dei tre della compagnia del “cristocentrismo”. Il percorso in otto puntate permette di immedesimarsi, attraverso la voce di don Giussani, nell’incontro che ha cambiato per sempre la vita di una ragazza di quindici-sedici anni di nome Maria, di un pescatore di nome Simone, di un esattore delle imposte di nome Zaccheo e di tanti altri. Per riscoprire in modo nuovo e inaspettato la figura di Gesù come “compagno di cammino” oggi. Si intitola con la domanda più decisiva a cui si possa rispondere: «E voi chi dite che io sia?» (Mt 16, 15).
Davanti a un mondo spaesato, a una chiesa spesso impegnata a dividersi o a esprimersi nell’idioma “socio-teologhese”, ascoltare uno che parla di Cristo fa sicuramente bene. Ricominciare da Cristo. Ricapitolare tutto in Cristo.
(Foto Ansa)
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