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15.12.2024

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Teresa del Bambino Gesù, la santa che attrae “i lontani”
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1 Ottobre 2024

Teresa del Bambino Gesù, la santa che attrae “i lontani”

Thérèse Françoise Marie Martin è nata sul finire del XIX secolo ad Alençon, in Normandia: era il 2 gennaio 1873 e i suoi genitori, una coppia di artigiani e commercianti, Luigi e Zelia come la figlia vantano (che non è di sicuro il verbo più adatto) un primato nella storia della Chiesa: sono stati i primi ad essere beatificaticongiuntamente e come sposi, proprio nella loro vocazione matrimoniale. Oggi, 1° ottobre, è la memoria liturgica di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo ed è la festa di una persona viva, di una presenza che continua ad interferire per amore nella storia di molti, proprio come aveva desiderato e chiesto al buon Dio durante la sua breve, fragile e apparentemente ordinaria esistenza.

Dal matrimonio dei coniugi Martin nascono nove figli, quattro dei quali morti in tenera età. Teresa è la più piccola e anche lei sarà precocemente colpita da grandi dolori; la mamma morirà di tumore al seno quando ha solo 4 anni e anche le sorelle la lasceranno progressivamente, tutte per entrare al Carmelo. In compenso potrà godere dello speciale e tenerissimo affetto del papà, per lui è la “piccola Regina di Francia e Navarra”. Entra a sua volta nel Carmelo di Lisieux a soli 15 anni, una concessione ottenuta dopo avere pregato, sofferto e insistito: era venuta a Roma con la sorella Céline e il papà per implorare il permesso del santo padre.

«Se Dio vorrà, ci entrerai» era stata la risposta del pontefice. E Dio ha voluto, così come ha voluto e concesso a santa Teresina molto altro, soprattutto la sua vocazione speciale. Una ragazza della provincia francese di fine Ottocento, dalla salute cagionevole e dall’animo sensibile fino allo spasmo, diventa l’apripista di una nuova via, quella dell’infanzia spirituale che ha offerto a milioni di persone la scorciatoia o l’ascensore di cui parlava la santa per salire rapidamente a Dio.

Morta a soli 24 anni di tubercolosi, dopo nove anni di vita religiosa e senza nessun clamore particolare che possa far intuire al mondo la forza attrattiva che la sua figura eserciterà ovunque, in milioni di cuore raggiungendo soprattutto i più lontani dalla fede. Teresa è specializzata in paradossi, nella debolezza che diventa forza, nella nullità che si consegna al Tutto che è Dio, nell’amore da cui esige di essere amata al punto da diventare capace di riamarlo come merita. Muore, dunque, e al suo funerale saranno presenti circa trenta persone. Una sorta di testata nucleare che cade a terra e sembra restare inesplosa ma, non appena avviene l’innesco, travolge tutto e tutti.

A santa Teresa sono attribuite molte grazie di guarigione fisica, ma ancora di più è riconoscibile nel suo agire dal cielo (quello che aveva chiesto di poter passare facendo del bene sulla terra) per come tocca i cuori dei non credenti aprendoli «alla bellezza e alla verità dell’Amore Misericordioso di Dio al quale è stato consacrato con il suo atto di Offerta». Sul sito Religion en libertad sono raccolte alcune storie di conversione miracolosa avvenute per l’intercessione della santa a favore di persone lontane o apertamente ostili alla fede cattolica; ne riportiamo solo due, quella di Gramsci, fondatore del Partito comunista italiano e Henri Pranzini, il primo e più noto tesoro del ricco bottino di anime della santa:

«Antonio Gramsci è stato il fondatore del Partito Comunista Italiano. In primo luogo, proponeva di porre fine alle credenze, alle tradizioni e ai costumi che parlavano della trascendenza dell’uomo. La sua intenzione era quella di raggiungere una “egemonia culturale” nel perseguimento del cosiddetto “eurocomunismo” e in cui la Chiesa rappresentava il suo peggior nemico. Al momento della morte baciò un’immagine di Santa Teresa che una suora gli aveva portato e accettò di ricevere i sacramenti. Mettiamo Henri Pranzini per ultimo, ma lui è stato il primo, il “primo figlio” della conversione di Teresa. Aveva solo 14 anni. Sapeva di essere stato condannato a morte mediante ghigliottina per l’omicidio, avvenuto il 13 marzo 1887 a Parigi, di tre donne, tra cui una ragazza. Teresa ha chiesto la sua conversione. Prima di essere giustiziato, Henri Pranzini baciò il crocifisso suscitando l’ammirazione di coloro che osservavano il criminale inconfessato».

Patrona delle missioni insieme a san Francesco Saverio, al quale ha lasciato l’onere di percorrere fisicamente i passi nel mondo fin nelle regioni più estreme, dottore della Chiesa, lei che si definiva nullità, sconosciuta a quasi tutti nella sua breve vita terrena, l’ha concepita già come il primo atto della vita eterna e il Cielo, a sua volta, come occasione perenne di continuare ad agire per il bene di chi ancora è in cammino. Una donna che ha fatto la storia e continua a farla e che di storia ha scritto solo la propria e nella versione più nascosta: invitata a farlo dalla madre superiora, una volta entrata al Carmelo terrà un diario che diventerà poi Storia di un’anima.

Ma quale altra storia esiste, in realtà, se non quella che si svolge nel segreto dei cuori, nel rapporto di ogni anima con il suo creatore e amante? Non ci sono, alla fine, altre “stanze dei bottoni” se non le nostre anime e in quelle il dramma dello scontro tra chi reclama a buon diritto la nostra salvezza e chi, divorato dall’odio, lavora instancabile per consegnarci alla disperazione. Per questo Teresina raggiunge tutti, perché lei per prima ha sostato nelle stanze buie della paura, dell’angoscia, dell’abbandono; lei stessa ha sofferto i suoi limiti, la sua impazienza e instabilità.

Eppure conosceva senza modestia di facciata la sua grandezza e l’urgenza della sua missione, inedita e originaria insieme: portare a tutti l’amore di Dio, insegnare agli uomini a quasi “subirlo”, accettando la sovrastante grazia di Dio, del suo amore gratuito, smisurato, giustificato solo da sé stesso. Per questo la sua presenza raggiunge facilmente i più lontani, perché sono così lontani da essere i più capaci di lasciarsi raccogliere come naufraghi senza forze da un Soccorritore potente, capace, amantissimo. Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, prega per noi. (Fonte foto: Screenshot “Pregare sempre”, YouTube)

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