Card. Mamberti: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini»
L’omelia del cardinale protodiacono, colui che a giorni pronuncerà il fatidico Habemus Papam, nell’ultima messa in suffragio di Francesco. Un utile pista anche per il prossimo Papa
Nel cuore della Basilica Vaticana, durante l’ultima celebrazione del novendiale in suffragio di Papa Francesco, il cardinale Dominique Mamberti ha offerto un’omelia densa di significato spirituale e profetico. A partire dalla Liturgia della Parola della terza domenica di Pasqua, l’omelia ha proposto una riflessione intensa sul rapporto tra amore, missione e obbedienza a Dio.
Il fulcro del messaggio è racchiuso in una frase ripresa dagli Atti degli Apostoli: “Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini”.
Un amore fragile ma autentico
Il cardinale ha commentato il Vangelo di Giovanni che narra l’incontro del Risorto con Pietro sul lago di Tiberiade. Il dialogo tra Gesù e Pietro – con la triplice domanda “Mi ami tu?” – diventa il simbolo di una chiamata che passa attraverso la fragilità umana, ma che trova forza nell’amore sincero. Gesù, alla fine, accetta persino il “voler bene” esitante di Pietro, mostrando che Dio chiede tutto ciò che possiamo dare, anche se poco.
Questa tenerezza divina, secondo Mamberti, è ciò che ha sostenuto anche Papa Francesco nella sua missione. Un uomo consapevole dei propri limiti, ma profondamente obbediente alla voce di Dio, al punto da denunciare le ingiustizie, affrontare opposizioni e restare fedele alla sua vocazione fino alla fine.
Un esempio per il prossimo Papa
Il cardinale ha offerto nell’omelia anche elementi che possono illuminare il cammino del prossimo Pontefice. Innanzitutto, l’esempio di un servizio vissuto come amore che si fa obbedienza a Dio, anche quando questo comporta andare contro le aspettative del mondo o affrontare incomprensioni dentro e fuori la Chiesa. Il punto cruciale dell'omelia è quello riservato alla missione della Chiesa: «Pietro e gli Apostoli l'hanno assunta subito, con la forza dello Spirito che avevano ricevuto alla Pentecoste, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura: "Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini"».
In secondo luogo, il richiamo alla preghiera di adorazione, spesso dimenticata, ma costitutiva della vita cristiana. Anche papa Francesco, ha ricordato il cardinale protodiacono, ne ha fatto un pilastro, con i suoi lunghi momenti di silenzio orante e la devozione mariana espressa in modo costante davanti alla Salus Populi Romani. Mamberti ha ricordato che adorare «è piegare il cuore davanti a Dio che si fa piccolo» e ha lanciato un appello a riscoprire questa dimensione spirituale essenziale.
Un messaggio che rimane vivo e attuale, e che può orientare anche chi sarà chiamato a guidare la Chiesa nei prossimi anni. Perché la vera autorità nella Chiesa nasce solo da una radicale fedeltà a Dio.
(Foto Ansa)