Domenica 02 Novembre 2025

Iniziato il Conclave, la prima fumata è nera

Dalla Messa Pro Eligendo Pontifice alla prima fumata. Il Timone racconta la prima giornata di Conclave

Progetto senza titolo (19)
E’ finalmente iniziato il primo giorno di Concalve. Ieri i 133 cardinali elettori si sono chiusi nella Cappella Sistina per votare il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica. La giornata, per i cardinali elettori, è iniziata con la Messa Pro Eligendo Pontifice nella Basilica di San Pietro, e col  cardinale Matteo Zuppi che ha aperto la cerimonia con il suo «Buongiorno» rivolto ai presenti. Non è passata sicuramente inosservata  l'omelia del cardinale Giovanni Battista Re che ha lanciato il suo appello: «Serve un Papa all’altezza di questo tornante della storia». Le sue parole hanno posto l’accento sulla responsabilità dei cardinali nel tracciare, col loro voto, il nuovo cammino della Chiesa. Alle 16.30 è iniziato il Conclave vero e proprio con la processione solenne dei porporati elettori nella Cappella Sistina dove le loro voci si sono unite insieme per cantare le litanie dei santi e il Veni creator Spiritus. Subito dopo, si è tenuto il giuramento di tutti i cardinali, con la lettura di questo testo: «Et ego N. Cardinalis N. spondeo, voveo ac iuro. Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango». Un giuramento pronunciato mettendo la mano sul Vangelo. La formula è contemplata nell’Universi Dominici Gregis, la Costituzione apostolica promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1996, e si traduce in italiano con: «Ed io Cardinale prometto, mi obbligo e giuro: così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano». Il primo a giurare è stato Pietro Parolin, essendo il cardinale che presiede il conclave. Poco prima delle 18 nella celebre cappella affrescata da Michelangelo, è risuonato il solenne invito «Extra omnes». A pronunciarlo, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, che in questo modo ha ufficialmente dato il via al Conclave. L’ «Extra omnes» è uno dei momenti più importanti dell'elezione del Pontefice, insieme all’espressione famosa «Habemus Papam». È l’invito a tutti coloro che non fanno parte del collegio degli elettori, composto dai cardinali con meno di 80 anni, a uscire dalla Cappella Sistina per dare avvio al Conclave vero e proprio. È il «Fuori tutti» dopo il quale ogni cardinale elettore dovrà  indicare il nome del nuovo Papa. La formula risale all'epoca di Gregorio X, che stabilì - con la Costituzione apostolica Ubi Periculum del 1274 - la clausura dei cardinali per evitare ritardi, tentativi di influenza esterna, che si erano verificati varie volte in passato. Una decisione dovuta alla fase di stallo che si verificò in seguito alla morte del predecessore di Gregorio X - Clemente IV - quando i cittadini di Viterbo, all'epoca sede papale, rinchiusero letteralmente i cardinali nel Palazzo per costringerli a scegliere il Pontefice dopo 19 mesi di sede vacante. La prima giornata di voto si è conclusa con la fumata nera alle ore 21.00, un esito ovvio, considerata la quasi impossibilità di raggiungere già nella prima votazione gli 89 voti di quorum. Oggi si ricomincia con due sessioni di voto con quattro votazioni complessive. Le fumate, alla fine della sessione di voto, sono previste dalle ore 12 e alle 19 e forse, stavolta, la fumata potrebbe essere bianca... (Foto: Il Timone) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale