venerdì 26 aprile 2024
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di Vincenzo Sansonetti
il Timone N. 190 di Dicembre 2019

Il sacro panettone

«Il panettone sa di cielo e di bosco» ed è una «dolce illusione di antica felicità». Così Giovannino Guareschi, in uno dei suoi scritti meno noti, ma forse il più poetico, La favola di Natale, descrive il dolce tipico della tradizione ambrosiana. Pagine commosse, scaturite dalla sua vivida fantasia durante l’internamento nel lager di Sandbostel, in Bassa Sassonia, pagine che lesse ai suoi compagni di prigionia in una gelida baracca, il 24 dicembre 1944. La favola sarà pubblicata un anno dopo, nel 1945, al ritorno di Guareschi in Italia, e ripubblicata nel 2000 con una nota dei figli Carlotta e Albertino.

Aldilà della bella definizione del creatore di Don Camillo, il dolce natalizio per antonomasia, diffuso ovunque e fatto di un impasto di farina di frumento, lievito, burro e zucchero con aggiunta di sale, tuorli d’uovo, uva sultanina e canditi in pezzetti, vanta un’origine di matrice chiaramente religiosa e strettamente legata alla festa della Nascita del Salvatore. Oggi abbiamo tutti in mente il dolce dalla forma cilindrica, rigonfio nella parte superiore, ma queste caratteristiche inconfondibili sono recenti, a partire dalla Repubblica Cisalpina (1797-1802), quando…

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