martedì 30 aprile 2024
  • 0
Charlie Gard per il momento è salvo. La Corte Europea dei diritti umani blocca il suo assassinio
NEWS 21 Giugno 2017    

Charlie Gard per il momento è salvo. La Corte Europea dei diritti umani blocca il suo assassinio

di Gelsomino Del Guercio
su «Aleteia»

 

La Corte europea dei diritti umani ha ordinato a Londra di continuare a tenere in vita Charlie Gard, il neonato affetto da una rara malattia genetica, fino a quando non prenderà una decisione sul ricorso dei genitori.

«Alla luce delle circostanze eccezionali, la Corte ha già accordato la priorità al caso e procederà a valutare il ricorso con la massima urgenza», afferma in un comunicato stampa la stessa Corte.

 

L’ULTIMATUM DELLA CORTE

Il 13 giugno scorso la Corte di Strasburgo, dopo aver ordinato temporaneamente e per la seconda volta a Londra di mantenere in vita Charlie Gard, aveva stabilito che i genitori del neonato avevano fino alla mezzanotte per presentare il ricorso contro la decisione delle autorità del Regno Unito di sospendere la ventilazione artificiale del neonato e quindi ‘staccare la spina’ (The Huffington Post, 20 giugno). 

I genitori subito si sono mobilitati per scongiurare la morte di Charlie. Da qui il ricorso che è in attesa di giudizio.

 

MEDICI CONTRO GENITORI

Il piccolo Charlie Gard soffre di una rara malattia mitocondriale che provoca l’indebolimento dei muscoli e gravi danni cerebrali. Riceve sostegno vitale presso l’ospedale di Great Ormond Street di Londra, ma i medici hanno “deciso”, contro la volontà dei genitori del bambino, che le apparecchiature che lo tengono in vita devono essere scollegate per «evitare una sofferenza inutile».

Fin da subito i genitori si sono opposti a questa decisione e la questione è finita in tribunale.

 

LA CURA SPERIMENTALE

I Gard vogliono trasferire al più presto il piccolo in America per sottoporlo a una cura sperimentale dal costo di 1,3 milioni di sterline (cifra raggiunta e superata grazie a una raccolta online a cui hanno partecipato ben 80.000 utenti). Inutile, secondo i medici britannici (Aleteia, 13 marzo).

Online i contatti con le notizie e le iniziative sul bambino inglese sono #charliesfight (Avvenire, 10 giugno)