Adulto si è autocertificato così un noto leader politico nell’annunciare la sua decisione di andare a votare il giorno del prossimo referendum.
Qualcuno si è risentito, indignato, offeso. Se l’intento di votare qualifica gli “adulti”, che dire di coloro che hanno deciso di astenersi? E di impiegare quei giorno, come suggerisce padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, per un pellegrinaggio in qualche santuario, invocando dalla Madre celeste la grazia che in Italia si affermi il rispetto della vita umana nascente. E che cosa pensare del cardinal Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha invitato i cattolici, e gli uomini di buona volontà, a disertare le urne? Insomma, tutti da etichettare con il bollino dii immaturi, infantili, ingenui?
lo, però, francamente, non me la sono presa. Anzi, sono grato a quel personaggio di avermi fatto dono di cotanta supponente dichiarazione. Sia chiaro: la mia gratitudine si limita all’episodio suddetto, si ferma lì, non potendo sconfinare oltre, incapace di valicare la barriera che si erge davanti alla compagine che il nostro si è scelto per sostenere le sue iniziative politiche, costellata da comunisti non pentiti, rifondazionisti, ex comunisti a diverso grado ravveduti, verdi e altri, le cui idee in tema di diritto alla vita e aborto, famiglia e divorzio, coppie di fatto e convivenze gay, fecondazione in vitro e sperimentazione sugli embrioni, eutanasia e libertà di educazione si collocano all’estremo opposto di quel che insegna la Chiesa. E, per quel che conta, di quel che penso io.
Perché dunque gli sono grato?
Perché mi ha rammentato l’esistenza della categoria dei “non adulti”, ovvero di quelli che il Vangelo chiama “piccoli”, i quali, stando alle parole del divino Maestro, non meritano disprezzo.
Anzi, sono proprio costoro i prediletti da Dio e capite bene che, dovendo scegliere tra l’apprezzamento del Signore e il disdegno di un politico, il dubbio su che cosa sia giusto fare non mi rode.
Anche qui, tuttavia, è bene esser chiari: se sono certo di non riconoscermi in quegli “adulti” con i quali si identifica il leader suddetto, lo sono altrettanto della distanza che mi separa, purtroppo, dai piccoli indicati da Gesù.
In ogni caso, il giorno stabilito per la tornata referendaria, io non mi recherò a votare e andrò a pregare, con moglie e figli, in qualche santuario mariano. Sarei ben lieto se facessero altrettanto i lettori del Timone.
Sul nostro mensile, gli amici Palmaro, Samek Lodovici e altri hanno spiegato bene le ragioni dell’astensione e la gravità delle proposte referendarie, senza nascondere quanto la legge in vigore sulla procreazione assistita, che i quesiti referendari vorrebbero modificare in peggio, sia in ogni caso profondamente ingiusta. E ci hanno ricordato, inoltre, che la nostra battaglia per la difesa della vita continua anche dopo il referendum, qualunque sia l’esito delle urne.
Mi preme sottolineare, qui, l’importanza della proposta di padre Livio. Astenersi dal votare e recarsi in pellegrinaggio ha un significato preciso. Siamo consapevoli che, in questi tempi, quel che è in gioco non è un certo diritto umano, per quanto fondamentale, ma la pretesa di qualcuno dii ergersi satanicamente a legislatore della vita, sottraendo questo ruolo – se ciò fosse possibile – a Dio stesso, al Creatore. Si vuole infliggere l’ennesimo colpo alla legge naturale, espellere ancor di più Dio dalle vicende umane, allontanare l’uomo dall’insegnamento della Chiesa e dalla retta ragione.
Consapevoli di ciò, scegliamo di pregare invece di votare. Per vincere serve l’aiuto di Dio. Chi potrà ottenercelo più di sua Madre, Regina delle cose del cielo e di quelle della terra? E condottiera dell’esercito del bene. Del quale non è così certo che facciano parte gli “adulti”, ma le cui fila, non v’è dubbio, sono gremite di “piccoli”.
Don Negri vescovo
Sabato 7 maggio, alle ore 10, nel duomo di Milano, don Luigi Negri verrà consacrato vescovo di San Marino Montefeltro. Il direttore, la redazione e i collaboratori del Timone sono grati a Dio per il dono che con questa nomina è stato fatto alla Chiesa e si uniscono alla grande gioia di don Luigi assicurandogli il sostegno della preghiera e la loro fraterna amicizia che lo accompagnerà nel suo impegnativo compito pastorale. Nella certezza che il Timone potrà contare ancora sul suo prezioso contributo.
IL TIMONE – N. 42 – ANNO VII – Aprile 2005 – pag. 3