In tempi difficili come quelli attuali, Maria è luce e guida per tutti i discepoli di Cristo. Con Lei ogni paura è vinta. Il mese mariano di ottobre ci aiuti a riscoprire il Rosario nelle famiglie
Nella mia esperienza missionaria – i primi nove anni di sacerdozio vissuti in Costa D’Avorio, nel cuore dell’Africa nera – ho constatato che l’amore per la Madonna è un collante di unità fra persone di ogni religione. Non è infatti facile immaginare che, ad esempio, quando si faceva una processione mariana, a unirsi ai cattolici erano sia i mussulmani che gli animisti, attirati tutti da quel fascino spirituale tipico della Madonna, venerata anche nel mondo islamico e rispettata dagli animisti.
Per rendersi conto del ruolo importante che svolge la Madre di Dio all’interno del popolo cristiano, basta osservare che in ogni chiesa, cappella, luogo di culto o di semplice incontro fra cattolici, in ogni parte della terra, anche nelle più sperdute, si trova un’immagine, una statua di Maria, o un richiamo mariano. La presenza di Maria è ovunque, a testimoniare la sua materna protezione nei confronti di ogni essere umano. La più che bimillenaria storia del cristianesimo potrebbe essere ben raccontata dai segni della devozione mariana, nelle forme varie che hanno caratterizzato e continuano a contraddistinguere il culto verso la Madonna.
C’è di più. Nella mia ormai lunga esperienza umana e spirituale, la devozione verso la celeste Madre di Dio è una sorgente di fiducia e di coraggio per affrontare ogni situazione della vita, anche quelle più difficili e talora persino drammatiche. Ho incontrato esperienze forti di devozione mariana nelle case della sofferenza e del disagio – le carceri, gli ospedali, i centri di recupero per persone segnate dalla dipendenza dalla droga, nelle favelas e nelle periferie degradate di molte metropoli. Maria è avvertita come consolatrice nel dolore e aiuto nelle prove, sostegno nella fatica della vita e rifugio nell’ora della disperazione e della morte. A Maria ci si affida con fiducia, certi di non essere mai abbandonati, e sempre esauditi nel momento del bisogno.
Maestra di autentica devozione mariana per me è stata mia mamma, che ha lasciato me e mio fratello quando era ancora molto giovane, in tempo però per insegnarci ad affidarci, in ogni situazione, alla Madonna. Non posso dimenticare quello che spesso ci ripeteva quando, bambini appena capaci di camminare, ci accompagnava in chiesa. Sostava ogni volta dinanzi alla statua di Maria Immacolata e ci diceva: «Prima o dopo io vi lascerò, ma lei, la Madonna, sarà sempre la vostra vera madre». Non immaginavo certamente di perderla a soli 36 anni. In compenso, proprio grazie ai suoi indimenticabili insegnamenti, ho appreso a riconoscere in Maria la mia vera madre e a ricorrere a lei sempre. Anzi, sento viva la presenza della mia mamma ogni volta che penso e mi rivolgo pregando alla Madonna. Tra i ricordi che mi restano impressi nella mente, ci sono le serate trascorse insieme a recitare il Rosario. Questa semplice preghiera, grazie anche all’esempio e agli insegnamenti di mia madre, è diventata la mia preghiera preferita, arrivando ormai a recitarne diversi nel corso della giornata. Se potessi riassumere la mia vita, sino a questo momento, e credo che lo sarà ancor più per l’avvenire, debbo dire che tutto ciò che di buono sono riuscito a realizzare lo debbo alla Vergine Maria. A lei, alla tenera età di 9 anni, mi consacrai grazie all’aiuto spirituale di un padre carmelitano, che mi ha iniziato alla devozione mariana nello spirito del Carmelo, e che ha benedetto i primi passi della mia vocazione sacerdotale e religiosa con il dono di un Rosario, e l’imposizione dello scapolare, compagno di viaggio che mi richiama ogni giorno l’unione con la Madonna. Ho cercato spesso, nelle biografie dei santi, di trovarne qualcuno che non avesse una profonda devozione mariana. Non ho trovato nessuno. Al contrario, i santi che hanno costruito progetti straordinari di santità e lasciato tracce di fede viva dopo di loro, sono tutti innamorati della Madonna.
Ho incontrato sui miei passi la biografia sorprendente di san Luigi Orione, e il fascino della sua carità, che ha il tocco mirabile della devozione mariana. Questo stupendo apostolo dell’amore divino, benefattore insigne dell’umanità, come ebbe a definirlo il servo di Dio Pio XII, è morto nel 1940, ed è stato canonizzato nel 2004 da papa Wojtyla (fu l’ultimo rito di canonizzazione da lui presieduto prima della morte avvenuta il 2 aprile dell’anno seguente). Don Orione, fondatore della congregazione a cui appartengo, tutta dedicata al servizio dei poveri e alla piena fedeltà al successore di Pietro, amava ripetere: «Guardate sul mio volto, guardate nella mia vita e troverete scritto che tutto è opera di Maria».
Un altro esempio di speciale devozione mariana è la vita della beata Madre Teresa di Calcutta, che ho incontrato e che mi ha lasciato un segno indelebile del suo amore per Maria. Ricordo un viaggio compiuto accanto a lei. Erano i primi mesi dopo la caduta della dittatura comunista in Albania. La incontrai all’aeroporto di Tirana e insieme abbiamo atteso la partenza dell’aereo per Roma. La vidi con il Rosario in mano e rimasi edificato perché recitò il rosario tutto il viaggio. Addirittura, ebbi la chiara sensazione che pregava ininterrottamente – la vedevo infatti sgranare senza sosta la corona anche quando scambiava qualche parola con me o con altri. Quando la salutai, mi diede, come faceva con tutti, una medaglia della Vergine Immacolata, la “medaglia miracolosa”. La pose quasi furtivamente nella mia mano che manteneva stretta nella sua, quasi a dirmi di non lasciare mai la Madonna. Mi colpì il suo sorriso carico di pace, accompagnato dall’invito a pregare sempre la Madonna, garanzia di perseveranza nella fedeltà al mio sacerdozio e alla vita religiosa. Che dire poi di Giovanni Paolo II? Lo ritengo formatore della mia spiritualità negli anni della lunga mia permanenza in Segreteria di Stato, dove ho potuto collaborare con lui al servizio della Chiesa. È nota la sua devozione mariana e i costanti riferimenti alla recita del Rosario e ad altre pratiche devozionali popolari, che gli erano particolarmente care. In tutti i suoi viaggi apostolici, in Italia e nel mondo, ha voluto prevedere celebrazioni mariane e non è mai mancato un atto speciale di consacrazione alla Madonna. Stare accanto a questo santo pontefice è stata una grande fortuna, uno stimolo permanente a servire la Chiesa con generosità e a seguire, in questo, il modello sublime della Vergine Madre di Dio. Quando, ormai alla fine della sua vita, non riusciva a parlare, le ultime parole che scrisse su una lavagnetta in ospedale dove era ricoverato, furono queste: “Totus tuus – Tutto tuo”, il programma del suo pontificato, anzi di tutta la sua vita, interamente impostata sull’amore verso la Madonna.
L’esperienza edificante vissuta accanto a Giovanni Paolo II mi ha fatto capire meglio che si va a Gesù attraverso Maria. Talvolta, si sente dire che un’eccessiva attenzione per la Madonna rischia di oscurare il ruolo fondamentale che il Cristo occupa nella storia della salvezza e nella vita della Chiesa. Ma è proprio così? O non è forse vero il contrario? Chi ama la Madonna amerà certamente ancor più Gesù e ne seguiterà fedelmente le orme. Chi invece mette da parte Maria, credendo con questo di esaltare di più Gesù Cristo, rischia di perdersi per strada o comunque di non giungere alla vera conoscenza della verità evangelica. Se Gesù ha voluto nascere da Maria, e se ai piedi della croce c’è l’ha lasciata come madre, questo sta ad indicare che non possiamo fare a meno del suo aiuto, l’aiuto di una madre la cui unica preoccupazione è quella di vedere il proprio divin Figlio sempre più conosciuto, amato e fedelmente seguito da tutti coloro che fanno parte della grande famiglia umana riscattata dal suo sangue dalla schiavitù del peccato e della morte. Con Maria, quindi, camminiamo come fratelli nella sequela di Cristo.
Maria inoltre ci aiuta a comprendere meglio il mistero e il ruolo dello Spirito Santo, che guida il cammino della Chiesa e dell’umanità. Santuario e Sposa dello Spirito Santo, la Vergine Madre di Dio aiuta la Chiesa a realizzare la sua missione di faro di luce e di speranza per ogni uomo. Più facilmente otteniamo i doni dello Spirito Santo se preghiamo con Maria e per mezzo di Maria. E di una luce speciale, di un influsso potente dello Spirito divino abbiamo bisogno tutti in questa nostra epoca segnata da molte sfide e grandi attese di speranza.
Viviamo tempi non facili, tempi che le ultime apparizioni mariane ci hanno indicato come gli “ultimi”. Tempi di crisi e di paura per le sorti dell’umanità, affaticata e fiaccata da sconfitte e divisioni, da ingiustizie e povertà materiali, morali e spirituali. Non sappiamo che cosa Iddio riservi per il nostro avvenire. Talora si ha la sensazione che il mondo corra come un treno senza conduttore all’impazzata, senza meta. Corre però a tutta velocità incurante dei rischi che attraversa. Sordo ai richiami della ragione e della spiritualità. Un’umanità stanca e delusa, è la nostra, non in grado di guardare con fiducia davanti a sé. Non dobbiamo però lasciarci prendere dallo sgomento o cadere nell’indifferenza di chi vive come se Dio non esistesse, oppure totalmente immersi in un presente che fugge rapidamente. Non dobbiamo aver paura. Ave Maria e avanti! Da Maria e con Maria siamo chiamati ad essere gli Apostoli degli ultimi tempi, armati del vangelo e del rosario, arma preziosa per combattere contro il Maligno che tenta di conquistare il mondo. In Maria abbiamo un segreto di pacificazione, che ci assicura di non temere nulla. Mai. Seguirla, amarla, imitarla è il contenuto di un’autentica devozione mariana, che fa di noi credenti pieni di coraggio e umili ma tenaci costruttori di una nuova umanità, illuminata dalla luce del Vangelo, che nessuna tenebra potrà mai oscurare. Gesù ci ha assicurati: Io ho vinto il mondo, e noi, con Maria, lottiamo in questa valle di lacrime, certi della vittoria divina.
L’alba del Giorno nuovo è già sorta. Maria è la stella del mattino che annuncia il trionfo di Cristo. A Fatima, nelle diverse apparizioni ai pastorelli Francesco, Giacinta e Lucia, da maggio a ottobre del 1917, la Vergine disse chiaramente: «Alla fine il mio cuore immacolato trionferà» E li rassicurò: «Il mio cuore immacolato sarà il vostro rifugio». Lasciò ai tre piccoli veggenti il compito di pregare il Rosario e di diffonderne la pratica quotidiana. Questo mese di ottobre, consacrato alla Madonna e tradizionalmente legato alla Vergine del Rosario, può essere una buona occasione per riprendere la tradizione di recitare il Rosario ogni giorno insieme in famiglia, pratica in passato molto diffusa. Quante grazie si possono ottenere in un modo così facile e alla portata di tutti!
IL TIMONE N. 126 – ANNO XV – Settembre/Ottobre 2013 – pag. 50 – 51
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