C’è post@ Per te

Regia di Nora Ephron.

1998 – 119 minuti – colore

Buon film

Quando le idee in campo cinematografico iniziano a scarseggiare, non di rado ci si volge al passato per aver ispirazione se non addirittura una sceneggiatura già quasi pronta. È così che si sviluppa il filone dei cosiddetti “remake”: film in tutto o in parte uguali a pellicole già precedentemente realizzate. Bisogna subito dire che la fortuna dei remake è altalenante. Rifare un film non è sinonimo di successo assicurato. Ci sono stati nel tempo dei sonori insuccessi che avevano all’origine grandissimi film. Quindi per saper fare bene un remake ci vuole indubbiamente una certa abilità. Così non si può senz’altro disprezzare “C’è posta per te”, buona commedia, rifacimento di un eccellente film annoverabile nella più pura e squisita commedia americana. Forse è proprio questo il pregio di Nora Ephron, regista con trascorsi da sceneggiatrice: essere riuscita a mantenere lo spirito nelle atmosfere adeguando ai giorni nostri gli eventi. Buon merito, ovviamente, va ai protagonisti Tom Hanks e Meg Ryan, che riescono a tenere “lieve” la pellicola, anche quando potrebbe scivolare nell’ovvio o peggio ancora nel melenso.
Un miliardario decide di aprire una mega libreria a discapito dei piccoli negozi che si troveranno nei paraggi. Non tutti sono d’accordo sulla realizzazione del nuovo esercizio, prima fra tutti una giovane libraia che sarebbe costretta a chiudere. Tutto si complica quando il miliardario scopre di essere in contatto “epistolare telematico”, sotto pseudonimo, con la libraia. Gli sviluppi sono prevedibili, ma non scontati. Il lieto fine, la vittoria dei cari vecchi buoni sentimenti, la fiducia nel prossimo che poco a poco prevale nei protagonisti, sono i fattori che mi fanno propendere verso un film che sicuramente non è un capolavoro, ma è da definire più che buono. Da vedere perché richiama la più classica commedia americana.