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15.12.2024

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Cari lettori
31 Gennaio 2014

Cari lettori

 

 

 

Come ogni anno, l’editoriale del mese di dicembre non sarà opera mia. La lettera che Vi ho indirizzato, con la quale Vi porgo gli auguri, Vi ringrazio e Vi metto al corrente dell’andamento della nostra (e soprattutto vostra) rivista, mi offre uno spazio più che suf?ciente. La troverete appena dopo questa pagina. Questa volta mi sento felicemente obbligato a cedere la penna al grande ponte?ce Giovanni Paolo II, scomparso quest’anno. Ho faticato a districarmi tra le innumerevoli pagine del suo magistero che potevo proporre alla vostra ri?essione. Tante, ricchissime, profonde. Alla ?ne, ho scelto qualche perla tratta dal suo ultimo libro, dal titolo signi?cativo: Memoria e identità. Una selezione che di per sé grida vendetta: il libro è da leggere tutto, senza nulla omettere. Ma con?do sulla vostra benevola comprensione. Invitandovi a pregare l’anima buona di Papa Wojtyla perché interceda presso Dio per noi e per il buon esito della nostra battaglia apologetica.

«(…) le rivelazioni di suor Faustina, concentrate sul mistero della Divina Misericordia, si riferiscono al periodo che precede la seconda guerra mondiale. È proprio il tempo in cui nacquero e si svilupparono quelle ideologie del male che furono il nazismo e il comunismo. Suor Faustina divenne la banditrice dell’annuncio secondo cui l’unica verità capace di controbilanciare il male di quelle ideologie era che Dio è misericordia – era la verità del Cristo misericordioso».

«Se la Chiesa, in virtù dello Spirito Santo, chiama il male per nome, lo fa soltanto al ?ne di indicare all’uomo la possibilità di vincerlo».

«Dopo la caduta dei regimi costruiti sopra le ideologie del male, in quei Paesi le forme di sterminio nominate poc’anzi sono di fatto cessate. Permane tuttavia lo sterminio legale degli esseri umani concepiti e non ancora nati. E questa volta si tratta di uno sterminio deciso addirittura dai Parlamenti eletti democraticamente, nei quali ci si appella al progresso civile delle società e dell’intera umanità. (…) È lecito e anzi doveroso porsi la domanda se qui non operi ancora una nuova ideologia del male, forse più subdola e celata, che tenta di sfruttare, contro l’uomo e contro la famiglia, per?no i diritti dell’uomo».

«(…) non si dimentica facilmente il male di cui si è fatta esperienza. Si può soltanto perdonarlo. E che cosa signi?ca perdonare, se non appellarsi al bene che è più grande di qualunque male? Tale bene, in de?nitiva, ha il suo fondamento soltanto in Dio. Solo Dio è questo bene. Questo limite posto al male dal Bene divino è entrato a far parte della storia dell’uomo, in particolare della storia dell’Europa, per opera di Cristo. Non è dunque possibile separare Cristo dalla storia dell’uomo».

«(…) tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra l bene e il male, tra la luce e le tenebre. Anzi l’uomo si trova incapace di superare ef?cacemente da sé medesimo gli assalti del male, così che ognuno si sente come incatenato. Ma il Signore stesso è venuto a liberare l’uomo e a dargli forza, rinnovandolo nell’intimo e scacciando fuori “il principe di questo mondo” (Gv 12,31)».

«(…) il peccato è il più grande male da cui l’uomo deve essere liberato (…) la facoltà di operare tale liberazione è af?data alla Chiesa grazie alla passione e alla morte redentrice di Cristo».

«La libertà viene data all’uomo dal Creatore come dono e al tempo stesso come compito».

«“Cristo sì, Chiesa no!” protestano alcuni contemporanei. È un programma nel quale, nonostante la contestazione, sembrerebbe emergere una certa apertura nei confronti di Cristo, che l’illuminismo escludeva. Ma è un’apertura solo apparente. Cristo infatti, se è veramente accettato, porta con sé la Chiesa, che è il suo Corpo mistico. Non c’è Cristo senza incarnazione, non c’è Cristo senza Chiesa».

«La Legge divina del Decalogo ha valore vincolante come legge di natura anche per coloro che non accettano la Rivelazione: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre… (…) Se si pone in dubbio tale legge, la convivenza umana diventa impossibile, e la stessa esistenza morale dell’uomo è messa a repentaglio».

 

 

IL TIMONE – N. 48 – ANNO VII – Dicembre 2005 – pag. 3
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