Cinema. L’amore inatteso

Con: Eric Caravacca, Arly Jover, Jean-Luc Bideau, Philippe Duquesne.

2010 – 90 minuti – colore

Invito “decisivo”

È evidente come la Chiesa e la religione cattolica siano sotto attacco. Non passa giorno in cui, da un punto di vista politico, non vengano mosse critiche indirizzate genericamente al Vaticano. Mentre, da un punto di vista mediatico, salvo rarissime eccezioni, vengono trasmessi film e programmi in aperto contrasto con la morale che la Chiesa cattolica insegna. Di fronte a un simile panorama, sorprende la realizzazione di un film come “L’amore inatteso”, certo non un capolavoro ma assai apprezzabile per il contenuto che propone.
Un avvocato, padre di famiglia, con una carriera ben avviata, viene invitato dal professore del figlio più grande a frequentare incontri di catechesi per adulti. Dopo qualche perplessità decide, per pura questione di buona educazione, di accogliere l’invito. Che si rivelerà decisivo per la sua vita. Se all’inizio si sente assolutamente superiore rispetto anche agli argomenti trattati, pian piano si rende conto di avere anche lui bisogno di Dio. Una certa vergogna di parlare alla moglie della sua conversione lo porta a un momentaneo allontanamento dagli incontri. Ma l’angoscia interiore che lo pervade è più forte e lo porterà a riprendere anche la frequentazione dei sacramenti.
Forse migliore nelle intenzioni che nella realizzazione, il film ha il difetto di rimanere un po’ superficiale e di non analizzare a fondo la crescita interiore dell’avvocato. È invece interessante lo spaccato che viene mostrato di una società sempre più atea e secolarizzata. I dubbi e le paure che attanagliano il protagonista, che teme di non essere compreso dalla moglie, come in realtà avviene, svelano le difficoltà – umane, troppo umane – che talvolta incontrano alcuni che decidono di ritornare a Dio. Alla fine, comunque, è una pellicola che può interessare.

 IL TIMONE – Aprile 2014 (pag. 63)