Alla “cultura” della morte si oppone in prima persona il Mondo cattolico,schierato in difesa della vita. Dal Messico una proposta a tutta la Chiesa:seppelliamo i bambini non nati.
È vero: la fede smuove le montagne. E di fede ne ha avuta tanta don Maurizio Gagliardini, sacerdote novarese, presidente dell’Associazione “Difendere la vita con Maria”, ideatore dell’importante congresso sulla “Dignità e statuto dell’embrione umano”, intitolato “The Guadalupan Appeal”, svoltosi a Città del Messico nell’ottobre scorso. Papa Giovanni Paolo II, nel messaggio inviato tramite il Cardinal Sodano, ha invitato i partecipanti a “far crescere la coscienza dei diritti e la dignità del nascituro che, amato da Dio fin dal primo momento del concepimento, ha il diritto di nascere, di essere rispettato, accolto ed amato”. Un’esortazione, quella del Papa, che ha orientato i lavori del ricchissimo dibattito scientifico. Medici, biologi, giuristi, teologi, sociologi, filosofi e psicologi hanno affrontato il tema congressuale da un punto di vista interdisciplinare, dimostrando come l’aborto sia un autentico crimine, circondato da una colpevole indifferenza, frutto di una sottile e bombardante campagna di disinformazione contro la vita. Gli interventi del Primate del Messico, Cardinale Carrera Rivera, di Mons. Sgreccia, vice Presidente della “Pontificia Accademia per la Vita”, del biologo Franco Colombo, di Padre Daniel Ange, del teologo René Laurentin, del Prof. Giuseppe Garrone e di Suor Elvira, fondatrice della “Comunità Cenacolo”, stanno ora per essere pubblicati negli atti del Congresso.
Il Card. Alfonso Lopez Trujillo, Presidente del “Pontificio Consiglio per la famiglia”, ha trattato il tema del seppellimento delle spoglie mortali dei bambini non nati: “In questi giorni deve sorgere un impegno importante nei movimenti apostolici qui rappresentati, nelle diverse nazioni: quello di esercitarsi in questo rispetto, di cominciare ad esigere questo diritto e questa possibilità, di creare, nei campi dove si aspetta la resurrezione, che sono i cimiteri, spazi adeguati per una pietosa sepoltura. Ciò ha una forza molto grande, ha la forza di un messaggio e di un messaggio che faccia ricordare a tutti, in mezzo alla cultura della morte, che non sono state eliminate delle cose, ma dei figli di Dio, e che, di fronte a questo cataclisma di disumanità, bisogna cambiare atteggiamento”.
Parole raccolte dall’Associazione “Difendere la vita con Maria”, che intende sensibilizzare la Chiesa universale perché si dia un rito per il seppellimento dei bimbi non nati. A questo proposito, sono stati interessati vari dicasteri della Curia romana.
Da Guadalupe è partito un appello per la difesa dei diritti del nascituro. Sta a noi cattolici raccogliere questa sfida con coraggio, forza e quella fede che smuove le montagne e le paure del nostro cuore.
IL TIMONE – N.5 – ANNO II – Gennaio/Febbraio 2000 – pag. 11