PREGHIERA E DIGIUNO PER VINCERE INGANNO E MENZOGNA
Se tutto procede per il meglio, avrete tra le mani questo numero del Timone qualche giorno prima della data prevista per il referendum sulla fecondazione assistita.
C’è dunque ancora tempo per ribadire che astenersi dall’andare a votare, come ha suggerito il cardinale Ruini, è la cosa migliore da fare, nella speranza che ciò serva ad impedire il raggiungimento del quorum e a far fallire le proposte referendarie. Proposte che, come abbiamo scritto, peggiorerebbero una legge in vigore già per se stessa profondamente ingiusta. E c’è ancora tempo per invitare tutti i lettori del Timone a seguire il consiglio di padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che ha invitato i cattolici a compiere un pellegrinaggio, la domenica 12 giugno, giorno del referendum, in un santuario mariano, per impetrare dalla Madre di Dio la grazia che in Italia la vita sia sempre custodita, tutelata e difesa ?n dal momento del concepimento.
Comunque vada a ?nire, l’accanimento con il quale i promotori del referendum hanno lottato per raggiungere i loro obiettivi, i consistenti mezzi economici di cui hanno potuto disporre e lo schierarsi in loro aiuto dei più potenti organi di stampa ci confermano in una convinzione che abbiamo più volte ricordato. Stiamo vivendo, consapevoli o meno, nel mezzo di un «con?itto immane e drammatico» (non spaventiamoci: sono i termini utilizzati da papa Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae, per descrivere i nostri tempi) tra il bene e il male, tra la vita e la morte, tra la cultura della vita e la cultura della morte. Sappiamo che tale con?itto avrà termine con la vittoria di Dio, con il trionfo del bene sul male, della vita sulla morte.
Ma nel frattempo si combatte. Siamo certi che anche se il referendum non avesse l’esito che le forze operanti a favore della cultura della morte desiderano, queste non allenteranno la morsa, non diminuiranno l’impegno, non lesineranno mezzi e proseguiranno instancabili verso la loro meta: che è quella, alla ?ne, di ostacolare il piano di Dio sull’uomo e sul mondo.
Che fare di fronte a questa prospettiva per niente tranquillizzante?
Ecco il consiglio di Giovanni Paolo II. Dopo aver assicurato che Dio può tutto, e che dobbiamo con?dare in lui, il Papa scriveva: «Con questa certezza nel cuore, e mosso da accorata sollecitudine per le sorti di ogni uomo e donna, ripeto oggi a tutti quanto ho detto alle famiglie impegnate nei loro dif?cili compiti tra le insidie che le minacciano: è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, creatore e amante della vita. Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più ef?caci contro le forze del male (cf. Mc 9,29). Ritroviamo, dunque, l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore» (Evangelium vitae, n. 100).
Non vi è nulla da aggiungere.
IL TIMONE – N. 44 – ANNO VII – Giugno 2005 – pag. 3