Alle accuse si risponde con i fatti. E la storia mostra che Pio XII e la Chiesa si adoperarono in favore degli ebrei perseguitati dai nazisti.
Gli ebrei, riconoscenti, ringraziarono il Pontefice.
“Nessun altro Papa è stato così magnanimo con gli ebrei. L’intera generazione dei sopravvissuti all’Olocausto ha testimoniato che Pio XII fu autenticamente e profondamente un giusto. (…) Contrariamente a quanto scritto da John Cornwell secondo cui Pio XII fu il papa di Hitler, io credo che papa Pacelli fu il più grande sostenitore degli ebrei”.
Con queste parole si conclude un lungo articolo scritto dal Rabbino David Dalin sulla prestigiosa rivista statunitense “The Weekly Standard”. David Dalin è una personalità di spicco del mondo ebraico statunitense. Rabbino a New York, viene spesso invitato a tenere conferenze sui rapporti ebraico cristiani nelle Università di Hartford Trinity College, George Washington e Queens College di New York. Ma quello di Dalin non è che l’ultima delle centinaia di testimonianze di affetto, stima, apprezzamento e gratitudine provenienti dal popolo ebraico nei confronti di papa Pacelli. Il famoso scienziato Albert Einstein, fondatori e dirigenti dello Stato d’Israele come Moshe Sharrett e Golda Meir, il rabbino di Gerusalemme Isaak Herzog, gli esponenti delle maggiori associazioni ebraiche mondiali, centinaia di ebrei scampati dai campi di sterminio, hanno scritto parole di encomio per l’opera di assistenza di Pio XII.
Da questo punto di vista le polemiche sul comportamento di Pio XII e della Chiesa cattolica nei confronti della Shoah, sollevate con particolare veemenza nell’ultimo anno, sono paradossali. La vicenda ha dell’incredibile. In un attestato delle Comunità israelitiche italiane che si trova al Museo della Liberazione in Via Tasso a Roma è scritto: “II Congresso dei delegati delle comunità israelitiche italiane, tenutosi a Roma per la prima volta dopo la liberazione, sente imperioso il dovere di rivolgere reverente omaggio alla Santità Vostra, ed esprimere il più profondo senso di gratitudine che anima gli ebrei tutti, per le prove di umana fratellanza loro fornite dalla Chiesa durante gli anni delle persecuzioni e quando la loro vita fu posta in pericolo dalla barbarie nazifascista”. E Gideon Hausner, procuratore generale israeliano nel processo contro Eichmann, il 18 ottobre 1961 ha detto: “II clero italiano aiutò numerosi israeliti e li nascose nei monasteri e il Papa intervenne personalmente a favore di quelli arrestati dai nazisti”.
Albert Einstein, fuggito dalla Germania negli USA, scrisse su Time Magazine del 23 dicembre 1940: “Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità. Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore ed ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato ora lodo incondizionatamente”. Il Rabbino Maurice Perlzweig, direttore del World Jewish Congress, ha ricordato: “I ripetuti interventi del Santo Padre in favore delle comunità ebraiche in Europa evocano un profondo sentimento di apprezzamento e gratitudine da parte degli ebrei di tutto il mondo”. L’opera di assistenza di Papa Pacelli era così nota che nel 1955, quando l’Italia celebrò il decimo anniversario della Liberazione, l’Unione delle Comunità Israelitiche proclamò il 17 aprile “Giorno della gratitudine” per l’assistenza fornita dal Papa durante il periodo della guerra. É impressionante vedere tante e tali manifestazioni di affetto, soprattutto se si considera che si tratta di testimonianze fornite spontaneamente, da gente che ha voluto ringraziare Papa Pacelli per quanto aveva fatto. Esiste qualche altro personaggio del mondo di quegli anni che ha ricevuto così tante onorificenze dal popolo ebraico?
Quando l’8 ottobre del 1958 Pio XII morì, il Zionist Record, il Jewish Chronide, il Canadian Jewish Chronide, il Jewish Post, \’American Hebrew, insieme ai Rabbini di Londra, Roma, Gerusalemme, Francia, Egitto, Argentina ed alla quasi totalità delle associazione ebraiche piansero la scomparsa di quel Papa che Golda Meir definì “un grande servitore della pace”.
Intervista con Andrea Tornielli
Pio XII? È stato il “Papa degli ebrei”! È un libro destinato a far discutere, a cominciare dal titolo. Esce in libreria in questi giorni Pio XII il Papa degli Ebrei (Pìemme, 400 pagine), scritto dal vaticanista del Giornale Andrea Tornielli. Ne parliamo con l’autore.
D. Qual è la tesi del libro?
R. ”Ho preso in considerazioni tutte le accuse rivolte in questi anni contro Papa Pacelli, le ho esaminate alla luce di molti documenti, alcuni dei quali inediti. Senza idee preconcette”.
D. Il risultato?
R. ”Ho potuto verificare che Pio XII non è mai stato il Papa di Hitler, come invece sostengono John Cornwell e tanta pubblicistica contemporanea che purtroppo ha fatto fortuna. È stato, invece, il Papa degli ebrei”.
D. Un esempio di questa affermazione?
R. ”Pio XII non è stato solo un grande avversario del Fùhrer di Berlino, non ha soltanto condannato pubblicamente ogni forma di razzismo, non ha soltanto aiutato in tutti i modi i perseguitati salvandone centinaia dì migliaia, come testimoniano i tanti ringraziamenti giunti in Vaticano durante e dopo la guerra. È stato anche il primo Papa dai tempi del Medio Evo a promuovere un significativo cambiamento liturgico in favore degli israeliti: ha introdotto nel rito del Venerdì Santo la genuflessione anche per l’ottava supplica. Per secoli, e fino al 1955, quando si pregava per gli ebrei non ci si inginocchiava”.
D. Qual era il giudizio di Pacelli su Hitler?
R. ”Pio XII aveva capito così bene la natura del dittatore da considerarlo posseduto dal Diavolo. Ed era arrivato al punto da pronunciare preghiere di esorcismo indirizzate a lui” A.G.
Salvati dalla Chiesa
Odoardo Focherini, direttore dell’Azione Cattolica e amministratore dell’Avvenire d’Italia, salvò 105 ebrei dalla deportazione, ma venne catturato dai tedeschi e portato nel lager di Hersbruck, dove morì il 27 dicembre 1944.
(Antonio Gaspari, Gli ebrei salvati da Pio XII, Logos, Roma 2001 p.15)
Dossier: Pio XII e gli ebrei
IL TIMONE N. 13 – ANNO III – Maggio/Giugno 2001 – pag. 35-37