Eugenio Corti: le parole scolpite

Nel “territorio occupato dal nemico” Eugenio Corti è un combattente per il Regno. Se infatti è vero che il mondo, nella pungente descrizione dello scrittore C.S. Lewis non è che un paese illegittimo re del quale, Cristo, è sbarcato sì, ma in incognito, per fortuna possiamo contare su “sabotatori” di grande destrezza pronti a lottare per l’affermazione del Regno.
Il più amato tra gli scrittori cattolici viventi Eugenio Corti, autore del best seller Il Cavallo Rosso, attinge dalla sua vita per costruire il futuro: suo e della società che vede deteriorarsi sotto i colpi delle ideologie che ha combattuto di persona, sia come soldato sia come scrittore: nazismo e comunismo. E ispira i suoi lettori ad accompagnarlo nella sua lotta per l’affermazione della Verità.
Dai romanzi l più non ritornano, Gli ultimi soldati del re, La terra dell’indio e L’isola del paradiso, ai numerosi saggi quali Processo e morte di Stalin, Il fumo nel tempio e L’esperimento comunista tutti i libri dell’autore brianteo hanno ottenuto un grande successo di pubblico. Il suo modo di scrivere semplice e diretto, che arriva fino al “punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” fa scattare nei suoi lettori il desiderio di sedere con lui accanto al fuoco, mentre il sole tramonta, per continuare, chiusa l’ultima pagina, a conversare come amici di lunga data. Lo conferma Cesare Cavalieri che spiega come Corti” sia uno degli scrittori più sommersi dalla corrispondenza dei lettori”, È proprio spinta da questo volontà che Paola Scaglione ha cominciato a dedicare una lunga serie di saggi ad incontri con Eugenio Corti: cominciò nel 1997 con un prezioso, delicato ed interessantissimo libro, I giorni di uno scrittore, edito dai coraggiosi piccoli editori Maurizio Minchella e Marna che, nel descrivere l’evoluzione della nostra società attraverso gli occhi attenti del Corti scrittore, finisce per parlare proprio dell’importanza della memoria come salvezza dalla dissoluzione. A questo primo saggio fecero seguito Parole d’un romancier chrétien e La trama del vero. Oggi Paola Scaglione regala agli avidi lettori di Corti un nuovo testo, Parole scolpite (Ares, pp.280, € 16), che ripercorre in ottica biografica l’avventura dello scrittore risalendo dalle sue opere alla vita, come molti lettori hanno desiderato di fare.
Tra questi posso sicuramente annoverarmi anch’io: non ho difficoltà a citare un episodio personale che, credo, illumini sulla capacità di muovere l’animo della scrittura di Corti. Nelle ultime pagine de Il cavallo rosso la moglie del protagonista, che più che la voce narrante rappresenta l’autore stesso, muore in un incidente stradale: fu tale l’emozione che questo brano provocò in me che quando, pochi giorni dopo, avendo trovato l’alibi di una intervista, telefonando a Corti, mi rispose una voce femminile che si qualificò come la moglie di Eugenio Corti, rimasi ammutolito per interminabili secondi sconvolto dal consolante pensiero che dunque non era morta! Siffatta fu la potenza evocativa!
Il dolce saggio della Scaglione ci mostra un uomo alle prese con i propri ideali e con i propri affetti: racconta i giorni e le opere come farebbe un personaggio presente, ma discreto, quasi confuso con lo sfondo, allo svolgersi delle piccole, ma anche delle grandi, cose che caratterizzano il quotidiano. Scopriamo così come le molte drammatiche difficoltà affrontate, sia durante la guerra sia in seguito, non hanno demolito la speranza o indurito il suo cuore, quanto accresciuto la fede e la volontà.
Ne esce un ritratto che esalta la parola, appunto scolpita sulla roccia, non trascinata dal vento, perché questa rimanda alla vita in un circolo virtuoso senza fine.