Le università costituiscono una delle più grandi conquiste della società civile. Esse contribuiscono allo sviluppo delle conoscenze e all’avanzamento dell’umanità tutta, formano la classe dirigente dei vari Paesi e influiscono in maniera significativa nell’ideazione e diffusione dei modelli culturali.
Il vero progresso, infatti, esige che lo sviluppo scientifico e tecnologico si realizzi pari passo con quello etico-morale. Partendo da queste considerazioni, la Congregazione dei Legionari di Cristo ha dato vita all’Università Europea di Roma (
www.unieuroma.org) con lo scopo dichiarato di formare persone e preparare professionisti. Eccellenza accademica e rigorosa formazione personale per dar vita ad una cultura che rifletta gli ideali di giustizia, verità e bellezza dell’umanesimo cristiano. La grande attenzione e considerazione della persona non poteva che nascere da un istituzione ecclesiastica: chi, infatti, più del pensiero cristiano ha sviluppato un’idea così grande e buona dell’uomo? E non è forse la Chiesa Cattolica l’istituzione più impegnata per la dignità e la libertà della famiglia umana?
Basta guardare la storia delle istituzioni universitarie per scoprire l’amore e l’impegno della Chiesa cattolica per la nascita e la diffusione delle Università. A partire dal IX secolo, tutte le maggiori università (Bologna, Parigi, Oxford, Cambridge, la Scuola Medica di Salerno, Orleans, Padova, Tolosa, Siena, Roma, Avignone, Colonia, ecc.) sono il frutto di una progressiva evoluzione delle scuole monastiche ed episcopali. Tra i secoli XIII e XIV si contano in Europa ben 29 università di fondazione pontificia.
Dal punto di vista del progresso delle scienze, la cultura cattolica propone l’unità delle scienze finalizzata allo sviluppo umano. Come ha scritto papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica Fides et ratio, la fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. In questa prospettiva, la riflessione etica impegna a sollecitare l’università per scrutare più profondamente il mistero dell’uomo e nel medesimo tempo a far sì che l’università, formando l’uomo, promuova l’autentico bene della società. Nel fondare l’UER, così come altre 12 Università nel mondo, i Legionari di Cristo si sono rifatti a questa tradizione, riproponendo in forma rinnovata la qualità formativa cattolica, coniugandola con la modernità. E questa è la vera grande novità dell’offerta formativa dell’UER. A fianco dell’eccellenza accademica, garantita da docenti di notevole spessore e da programmi rigorosi, la UER propone un programma di formazione integrale della persona. Un gruppo di docenti assisteranno gli studenti per far maturare in loro il senso di responsabilità, magnanimità e benevolenza, capacità di discernimento e guida, impegno sociale. Il programma, che garantisce l’acquisizione di 4 crediti ogni anno, prevede lo studio delle scienze classiche: logica, dialettica, retorica, al primo anno. Lo studio dell’antropologia, su chi è l’uomo e di quale progetto fa parte, nel secondo anno. Mentre nel terzo anno si studia la responsabilità sociale, la Storia dell’Occidente, l’Etica generale ed applicata, l’Etica sociale e professionale. Il programma di formazione integrale della persona prevede anche attività di volontariato in progetti di assistenza e cura delle persone più bisognose.
La “Mission” dell’UER è racchiusa nelle parole di San Paolo (Rm 12, 21) “Vince in bono malo”, (Vinci il male con il bene). Con il bene della scienza per vincere il male dell’ignoranza; con il bene della capacità tecnica e professionale per vincere il male della superficialità e irresponsabilità; con il bene della concordia e dell’armonia sociale per vincere il male dell’arrivismo sociale; con il bene dell’umanesimo cristiano per vincere il male del materialismo pratico e del riduzionismo; con il bene della carità per vincere il male dell’ingiustizia; con il bene dell’apertura a Dio per vincere il male dell’egoismo.
I corsi di laurea della UER sono: Giurisprudenza, Scienze Storiche e Psicologia.
? Giurisprudenza propone di “Dissetarsi alle fonti del Diritto” nei due indirizzi Privatistico e Pubblicistico. Il Diritto che si studia all’UER infatti volge lo sguardo alle fonti originarie, per conoscere a fondo i suoi principi fondamentali e dare ragione delle basi della legislazione. È un diritto che ricerca il senso dei fondamenti della società al fine di servire meglio la persona.
? Scienze storiche cercano di rispondere alla domanda: “Chi ha detto che è sempre la stessa storia?” I due indirizzi “storico politico” e “storico religioso”, mirano a scoprire la Storia senza pregiudizi né influenze ideologiche, cercando la verità senza addolcirla né convertirla in mero strumento, ma rendendola libera di essere autentica maestra di vita.
? Il corso di Laurea in Psicologia mira a “scegliere la psicologia vincente”. Esso offre infatti una Psicologia a servizio della persona e alla sua dignità, per potenziare e sviluppare una via di conoscenza e miglioramento. Una psicologia che combatte la sofferenza e che permette di scrivere una nuova storia personale. Una psicologia che aiuta a relazionarsi con gli altri e con i differenti ambiti della vita, per viverla in pienezza. Una psicologia positiva che costruisce.
Dal punto di vista pratico l’UER mette a disposizione Borse di studio per tutti gli studenti meritevoli, ma il cui reddito non permette di sostenere le spese universitarie. Finanziamenti agevolati e pagamenti rateali sono disponibili per le famiglie degli studenti. L´Università Europea di Roma è situata a Roma, in Via degli Aldobrandeschi 190, immersa in un parco e priva di barriere architettoniche.
Dispone di una struttura moderna con ampi parcheggi, una biblioteca specializzata, una sala congressi, un auditorium di 450 posti, attrezzature multimediali, un laboratorio linguistico e aule esclusive dedicate allo studio. Per la scelta dell’alloggio l’UER metterà in contato con Centri convenzionati.
Le lezioni avranno inizio nell’ottobre 2005.
Per informazioni: tel. 06-66527800, oppure:
infouer@arcol.org
IL TIMONE – N. 44 – ANNO VII – Giugno 2005 – pag. 12-13