Visto come si stanno mettendo (male) le cose, è probabile che convinzioni universalmente date per pacifiche, ovvie, persino elementari vadano riviste, capovolte, meglio ancora seppellite. E chi si ostinasse a conservarle, promuoverle e difenderle, vada incontro a condanne severe, anche in sede giudiziaria, perché – a quel punto – palesemente “fuorilegge”.
Vado annoverato tra costoro, purtroppo per me. Ma sono in buona compagnia, se conosco bene i lettori del Timone. Purtroppo per voi. Il fatto è che, se passano certe proposte di legge ora in discussione, potrebbe configurarsi un reato scrivere che Dio ha creato solo maschi e femmine e che situazioni “diverse” sono innaturali o patologiche o disordinate, quindi da sanare. Il che è esattamente il mio pensiero.
E scrivere che la famiglia nasca solo dal matrimonio tra uomo e donna, e non dall’unione di due maschi o altrettante femmine, sarà penalmente sanzionabile, come ritenere innaturale, sbagliato, dannoso e persino pericoloso far crescere un bimbo – non voglio scrivere “educare” – in coppie di soli uomini o donne.
“Fuorilegge” sarà elogiare il pasticcere che rifiuta torte “nuziali” per unioni gay, il fotografo che non vuole immortalarle, il fiorista che fa altrettanto, il negoziante che non ospita la consueta “lista”, il ristoratore che rifiuta la sala da pranzo e l’albergatore che “non ha camere” per “consorti” di tal fatta, etc etc. Tutta gente che, invece, raccoglie il mio più vivo apprezzamento, che all’occasione loderemo sul Timone, anche se ciò costasse l’accusa di “omofobia”. Reato del quale, senza alcuna fatica, mi incolpo fin da ora.
Persino auspicare che a scuola i propri figli non incappino in maestri confusi nel campo dell’identità sessuale, che non debbano studiare testi equivoci e nel caso rifiutarsi di acquistarli o, chissà, anche solo far loro cambiar scuola per questo, potrebbe rappresentare una violazione della legge e rendere l’autore meritevole di sanzione. E io – che ci volete fare – proprio tali speranze nutro per i miei ragazzi.
Così è, purtroppo. Quando e se verrà il momento (leggete, più avanti, gli articoli di Cascioli e Palmaro), in noi sorgeranno titubanze, preoccupazioni e comprensibili timori. Non mancheranno inviti a lasciar perdere, ad occuparsi d’altro, a valutare le ricadute su famiglia e amici, per conservare almeno qualche spazio di libertà d’azione.
L’istinto, e un po’ la rabbia, dettano una risposta secca, dura, priva di fronzoli: «ma chissenefrega! ».
Risposta forse semplicistica, sfrontata, perfino volgarotta. Un’altra, assai più degna e profonda, fu proferita da san Pietro al sommo sacerdote: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini». Qui sta il punto: quando è in gioco la verità, a noi importa quella di Dio, non quella delle leggi umane. E ci sta a cuore il suo giudizio, non quello dei tribunali. Questa è la nostra strada!
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Il prossimo fascicolo del Timone, datato settembre/ottobre, verrà inviato agli abbonati verso la fine di settembre.
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Ricordiamo agli abbonati e ai lettori che ogni settimana dell’intero anno 2013 verranno celebrate cinque SS Messe per loro e le loro intenzioni. È questo il nostro modo di ringraziarli per l’attenzione con la quale seguono il Timone.
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