Il Timone n. 36 – anno 2004 –
“Il Popolo di Dio ha bisogno di vedere nei sacerdoti e nei diaconi un comportamento pieno di riverenza e di dignità, capace di aiutarlo a penetrare le cose invisibili, anche senza tante parole e spiegazioni. Nel Messale Romano, detto di san Pio V, come in diverse Liturgie orientali, vi sono bellissime preghiere con le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di umiltà e di riverenza di fronte ai santi misteri: esse rivelano la sostanza stessa di qualsiasi Liturgia”.
(Giovanni Paolo Il, Lettera alla Plenaria della Congregazione per il Culto Divino, 21/9/01).
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“La fine del comunismo politico ha condotto a una nuova forma di anticristianesimo, quello ecologico, che rappresenta una forma di neopaganesimo e neognosticismo combinati: il neopaganesimo per quel che riguarda il culto della natura, il neognosticismo per quello che riguarda la definizione dell’uomo e del suo progresso come una malattia dell’ecosistema, quindi intrinsecamente malvagia, poiché l’ecosistema viene assunto come il nuovo principio dell’etica”.
(Gianni Baget Bozzo, L’intreccio. Cattolici e comunisti 1945-2004, p.176
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“Enzo Biagi ha scritto: «Per me, se è lecito dirlo, non è importante che Gesù Cristo sia Figlio di Dio: anche se i suoi genitori sono soltanto un vecchio falegname e una casalinga, nella sua umanità c’è una grandezza irraggiungibile».
Caro Biagi, se Gesù non fosse Dio sarebbe solo uno dei tanti profeti o saggi che la storia ci ricorda (perché «irraggiungibile» se è solo un uomo?). La sua dottrina potrebbe so-pravvivere, ma lui sarebbe morto da duemila anni. Invece è vivo anche oggi e ci aiuta a «cambiare vita». Questa la differenza”.
(Piero Gheddo, in Mondo e Missione, agosto/settembre 2004, p.85).
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“Dio è amico dei poveri. È molto vicino agli umili. Ma ama, soprattutto, i peccatori. Egli va sempre in cerca dei più lontani. Ha, infatti, detto: «Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati. Non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,12b.13b). Dio sa che abbiamo bisogno continuamente del suo amore e della sua misericordia. Per questo ha istituito il sacramento della riconciliazione. Esso è, forse, la più grande invenzione dell’amore di Dio per farci tornare a lui. Chi è giusto è vicino a Dio, ma chi si pente e ritorna a lui, si sente di nuovo figlio di Dio”.
(Vito Morelli, Voglia di Dio, p. 86).
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“L’Occidente è impegnato in sedute planetarie di autoanalisi per capire se in Iraq c’erano o no le armi di distruzione di massa che giustificassero l’intervento bellico. Intanto scorda di svolgere l’esame di coscienza sulle sue relazioni pericolose con l’lslam. Timorosi di creare “paranoia”, di apparire “arroganti” e di generare più pericoli di. quanti non ne risolvano, i governanti vivono ancora nel dilemma “politicamente corretto” di come ridurre la minaccia senza usare la forza. Per i cristiani la scelta non si limita a confidare nell’aiuto di Maria Santissima, che già a Lepanto nel 1571 e a Vienna nel 1683 salvò l’Europa dai Turchi. Rimane ancora da mettere in pratica l’insegnamento di sant’lgnazio di Loyola: «Agisci come se tutto dipendesse da te e prega come se tutto dipendesse da Dio». Prepariamoci”.
(Andrea Morigi, Multinazionali del terrore, p. 172).
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“Una verità va finalmente detta. Sul massacro delle foibe fu adottato il «silenzio di Stato». Nell’aprile-maggio 1945 vi fu una convergenza silenziatrice tra Togliatti, allora Guarda-sigilli, e De Gasperi, ministro degli Esteri. Il primo volle cercare di ammorbidire, tacendo, le responsabilità gravi e nefaste dell’occupazione titina dei territori giuliani, già definita «un fatto positivo di cui dobbiamo rallegrarci e che dobbiamo in tutti i modi favorire». L’altro, De Gasperi, ritenne opportuno non sollevare la questione delle foibe nella speranza che anche quella sui presunti crimini di guerra compiuti dagli italiani venisse in qualche modo «insabbiata». Entrambi scelsero lo stesso mezzo: tacere”.
(Massimo Caprara- Roberto Fontolan, Riscoprirsi uomo. Storia di una coscienza, p. 130).
IL TIMONE – N. 36 – ANNO VI – Settembre/Ottobre 2004 – pag. 34