«Tanti anni fa, Albertone (Alberto Sordi), ospite di Superpippo (Pippo Baudo) a Domenica in, fu interrogato su un argomento molto più teologico di quelli riportati poco sopra: “Che cosa fai tu la domenica?”. E lui rispose più o meno così: “La domenica mi alzo a mezzogiorno. All’una e mezza sono pronto a mangiare le fettuccine e l’abbacchio. Intanto, accendo il televisore e tu sei lì dentro che parli, parli, parli. Mangio con calma, bevo il caffè e m’abbiocco. Quando mi sveglio, tu sei sempre lì dentro che parli, parli, parli e non ti stanchi mai. Quando mi stufo di sentirti, spengo. Poi mi alzo e vado a Messa”. Disse proprio così: “Mi alzo e vado a Messa”, e Superpippo abbozzò: “Perché, tu ci vai ogni domenica?”. “E certo che ci vado. Tu no? E che sei, musulmano? Vado a Messa, dico il Credo e faccio la comunione. Credo in un solo Dio, Padre onnipotente…”. Commentato da un grande critico televisivo, un dialogo simile, avvenuto davanti a svariati milioni di italiani, diverrebbe al massimo “un grande pezzo di televisione”. Invece, è qualcosa di più: una grande pagina di catechismo».
(Alessandro Gnocchi – Mario Palmaro, Catholic pride. Le fede e l’orgoglio, Piemme, p. 15).
«Nell’Hebei (Cina), i figli di genitori cristiani che rifiutano di partecipare all’Associazione patriottica sono esclusi dalla scuola. Le violenze fisiche non si contano: la polizia compie raid durante le Messe clandestine, profana le ostie, distrugge i messali, bastona i fedeli. I capi laici delle comunità sono visitati di notte dalle squadre della Pubblica sicurezza e vengono bastonati fino al sangue: alcuni vengono menomati fino a rompere loro le gambe. In una comunità cattolica rurale dell’Hebei alcune donne sono state appese per i piedi e bastonate fino a tramortirle, le loro case messe a soqquadro, mobili e strumenti di catechesi distrutti, chiese atterrate o fatte esplodere».
(Bernardo Cervellera, in Tempi, anno 10, n. 13, del 24/03/2005).
«Cercare d collocare Maria alla periferia del disegno creatore e redentore è dunque fuorviante per una corretta lettura della storia degli uomini e della salvezza. L’opera d Dio infatti si attua in lei e per mezzo di lei. Maria non è solamente colei attraverso la quale ci è giunta la grazia, ma è anche colei il cui consenso è stato necessario. È impressionante che il Padre invii il suo arcangelo per chiedere all’umile Vergine di Nazareth la sua libera adesione perché il Figlio si faccia uomo e il disegno della misericordia si realizzi.
Non è affatto esagerato affermare che il Padre ha sospeso il suo piano al “sì” di Maria. Di lei si è fidato e a lei si è affidato».
(Livio Fanzaga, L’affidamento a Maria, Ares, Milano 2005, pp. 25-26).
«Il magistero di Giovanni Paolo II è stato senz’altro una grande provocazione per la mentalità contemporanea, per la capacità con la quale ha saputo riproporre in forme nuove l’unico evento che costituisce da duemila anni il centro della vita della Chiesa e rappresenta una concreta possibilità di vita per l’uomo che vuole prendere sul serio il problema del proprio destino. Il Papa polacco, inaugurando il pontificato e successivamente nello svolgimento del suo mandato, ha affermato che solo nell’imprevisto dell’Incarnazione e nel fatto della Redenzione si trova e si troverà sempre fino alla fine dei tempi il senso della storia».
(Luigi Negri, Ripensare la modernità, pp. 148-149).
«Anche a motivo di gesti imprudenti o discutibili, di fatto si sa creando una estesa e pratica convinzione dell’equivalenza, o quasi, tra le Confessioni cristiane e tra le Religioni. Complice, tra l’altro, anche l’equivoco appello, ripetuto spesso, all’“unico Dio”, che unificherebbe le grandi religioni monoteistiche. Niente di più deviante: l’unico Dio vero è il Dio di Gesù Cristo: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ossia la Trinità cristiana che, ad esempio per i musulmani, “è una bestemmia”, cioè un’offesa gravissima a Dio».
(Inos Biffi, Verità cristiane nella nebbia della fede, p. 15).
IL TIMONE – N. 43 – ANNO VII – Maggio 2005 – pag. 34
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