Il Timone n. 119 – anno 2013 –
«Cristo e la Chiesa formano un’unica, indissolubile realtà.Strappata dal suo “Capo”, considerata per se stessa, la Chiesa non ha consistenza. Non è neppure correttamente definibile. Sarebbe un semplice raggruppamento di uomini, in mezzo a tanti altri. Unita al Signore Gesù, intimamente, radicalmente connessa a Lui, essa ne è il “Corpo” visibile. È la sposa riscattata e amata, che dall’amore dello Sposo trae e alimenta instancabilmente la propria santità e la propria bellezza. Se la Chiesa costituisce una sola carne con il suo Sposo, ogni attacco alla Chiesa coinvolge Cristo. Non si può separare Cristo dalla Chiesa. E neppure si può pensare a una Chiesa docile alle potenze mondane del momento. O ridotta a una sorta di organizzazione assistenziale e benefica. La Chiesa ha già il suo “Incantatore”, il Signore Gesù. In lei scorre la vita nuova e la perenne giovinezza del suo Sposo, che una volta per sempre ha vinto la morte».
(Maria Manuela Cavrini, In viaggio con Dio. 100 briciole di fede per il cuore, p. 84).
«Credo negli angeli per molti motivi. Perché ci crede la Chiesa cattolica, apostolica, romana, che professa la fede in Dio, Creatore di tutte le cose “visibili e invisibili”. Perché gli angeli riempiono l’intera Rivelazione scritta, Antico e Nuovo Testamento, dal primo libro del Genesi all’ultimo libro, che è l’Apocalisse. Perché la loro esistenza è ininterrottamente creduta nella Tradizione orale, ed è ampiamente documentata negli scritti dei principali teologi e santi di tutti i tempi. Perché, lungo i secoli, molti angeli sono apparsi in diverse forme, in manifestazioni autentiche e documentate. Perché la familiarità con gli angeli ha reso vivace e ricca la vita dei santi e dei mistici di ogni età e in tutte le parti del mondo. Perché personalmente, nel corso della vita, ho esperimentato il loro aiuto, la loro protezione e la loro compagnia. E non ne ho trovata una migliore!».
(Novello Pederzini, Gli angeli camminano con noi. Messaggeri celesti, guide invisibili, p. 13).
«Il Vangelo non è un’astrazione, una teoria, una filosofia, un progetto sociale o, peggio, un’ideologia; il Vangelo è la storia di un incontro. Un incontro umano, immerso in quella storia umana in cui Dio stesso ha scelto di incarnarsi. Quando dicevano a Bernadette che la sua era un’illusione, che vedeva solo ombre partorite dalla fantasia, replicava con la calma consueta, rifacendosi alla sua esperienza alla Grotta e non alle teorie dei sapienti, medici, intellettuali o teologi che fossero: “Ma io la vedevo e le parlavo come si vede e si parla a una persona”. Pure in questo Lourdes è coerente con il Vangelo, che intende non modificare o arricchire, ma solo riproporre; anche quella di Massabielle è una storia, la storia di un incontro, in un tempo e in luogo ben precisati, fra una creatura della Terra e una creatura del Cielo».
(Vittorio Messori, Bernadette non ci ha ingannati, pp. 30-31).
«La battaglia infuria nella notte,come la vide san Giovanni Bosco nel celebre sogno delle“ Due colonne in mezzo al mare”. La nave di Pietro è assalita e il Papa resta colpito gravemente, una volta, poi una seconda volta, cade e muore, ma un nuovo Papa, superando ogni ostacolo, àncora la nave a due colonne che sorgono nel mare: una sulla quale brilla l’Ostia, l’altra sovrastata dall’Immacolata. Le navi nemiche fuggono e si fracassano a vicenda, mentre la Chiesa celebra il suo trionfo. Oggi la navicella di Pietro appare in balia della tempesta, e chi in essa affronta le onde burrascose guarda con trepidazione al suo pilota che è il Vicario di Cristo. Il Primato di governo del Papa, assieme all’infallibilità del suo Magistero, costituisce il fondamento su cui Gesù ha istituito la sua Chiesa e sul quale rimarrà salda fino alla fine dei tempi».
(Roberto de Mattei, La chiesa fra le tempeste. Il primo millennio di storia della Chiesa nelle conversazioni a Radio Maria, p. 15).
«Soltanto gli sprovveduti pensano che satana sia un “povero diavolo”. La ferocia che caratterizza la presenza dell’uomo sulla terra non sarebbe razionalmente spiegabile senza l’odio che il maligno riesce a instillare nei cuori. Se la potenza di Dio non mettesse un argine alla sua ferocia, non ci sarebbe possibilità di futuro per l’umanità. La potenza di satana non va sottovalutata. L’uomo in sua balìa è come una foglia al vento. In ogni caso, però, satana è uno sconfitto. Questa è l’affermazione fondamentale del Vangelo, quando annuncia che Cristo ha liberato l’umanità dal potere delle tenebre».
(Livio Fanzaga con Saverio Gaeta, Il Cristianesimo non è facile ma è felice, p. 51).
IL TIMONE N. 119 – ANNO XV – Gennaio 2013 – pag. 34
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl