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11.12.2024

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I dieci ‘comandamenti’ nuovi
31 Gennaio 2014

I dieci ‘comandamenti’ nuovi

Teosofia, ecologismo, femminismo, naturalismo: il solito concentrato di anticristianesimo. In odio all’uomo, creatura di Dio.
Con tanto di comandamenti.

A nove miglia da Elberton, cittadina della Georgia (Usa), lungo la Highway 77, sorge il monumento dei Dieci Nuovi Comandamenti. È un insieme di megaliti che pretende di imitare il sito preistorico di Stonehenge in Gran Bretagna. Il complesso è composto di intimidatori pilastri di granito (Elberton vanta l’appellativo di “capitale americana del granito”) alti sette metri, complessivamente pesanti 119 tonnellate. Il pilastro centrale ha un foro da cui si dice in precisi giorni dell’anno riluca la stella polare. I Comandamenti Nuovi sono incisi nel granito in otto lingue moderne – inglese e russo, ebraico e swaili, cinese, spagnolo, arabo e hindi – e in quattro lingue morte, sanscrito, egizio geroglifico, greco classico, cuneiforme babilonese.
Essi, dunque, sono rivolti all’intero genere umano.
Eccoli:
1 – Mantieni l’umanità in perpetua armonia con la natura sotto [il numero di] 500 milioni.
2 – Guida con saggezza la riproduzione, migliorando l’adattamento alla vita e la diversità.
3 – Unisci l’umanità con una sola lingua.
4 – Controlla la Passione, la Fede, la Tradizione, tutte temperandole con la ragione.
5 – Proteggi gli uomini e le nazioni con giuste leggi e tribunali.
6 – Che le nazioni si governino dall’interno, risolvendo le dispute esterne davanti a un tribunale mondiale.
7 – Evita leggi per interessi particolari e burocrati inutili.
8 – Contempera i diritti personali con i doveri sociali.
9 – Ama la verità, la bellezza, l’amore, cercando l’armonia con l’infinito.
10 – Non essere il cancro della terra: lascia spazio alla natura.

Questo monumento granitico alla più soave political correcteness ecologico-malthusiana (con l’implicito invito a sterminare il 90 per cento del genere umano, che oggi tocca i sei miliardi) non è, ovviamente, arcaico come pretende. È stato inaugurato nell’equinozio di primavera del 1980. Secondo la leggenda urbana corrente a Elberton, lo ha voluto (e pagato) un “un gruppo di leali americani” che “volevano restare anonimi”, rappresentati da un tal “Mr. Christian”. Apparso nella capitale del granito, “Mr. Christian” avrebbe depositato la somma necessaria presso la locale Granite City Bank e commissionato l’opera dalla locale ditta Pyramid Blue Granite.
Che cosa pensarne? Il medico e giornalista Stanley K. Monteith, che collabora a Radio Liberty, tende a identificare il “gruppo di leali americani” con un’organizzazione chiamata The Lucis Trust, emanazione della Società Teosofica.
The Lucis Trust (che ha sede a New York, 120 Wall Street) è la vecchia “Lucifer Publishing Company” fondata da Alice Bailey, la celebre discepola dell’ancor più celebre Madame Blavatsky – la fondatrice del Teosofismo, che si diceva in contatto medianico coi “Superiori Sconosciuti” – nei primi decenni del ventesimo secolo. I Comandamenti incisi nel granito riecheggerebbero le idee di Margaret Sanger, (1879-1966), femminista, suffragetta socialista, missionaria dei metodi contraccettivi e – da ultimo fondatrice del potente Institute for Planned Parenthood – che, con finanziamenti dei Rockefeller, diffonde la contraccezione e l’aborto nel mondo sotto l’egida dell’Onu.
Margaret Sanger fu un’accesa radicale di sinistra, amica di rari comunisti americani come John Reed e Upton Sinc1air, e dell’anarchica Emma Goldman; apostola del libero amore ebbe numerosi amanti e non pochi famosi, come Havelock Ellis e H.G. Wells. Nel 1912 un suo opuscolo sulla contraccezione (“Cosa dovrebbe sapere ogni ragazza”) fu sequestrato per oscenità. Nel 1922 sposò il magnate del petrolio James Noah II Slee: il contratto matrimoniale prevedeva per lei l’indipendenza sessuale; l’indipendenza finanziaria fu assicurata dai pozzi del felice marito, che finanziò i gruppi e le leghe per il controllo delle nascite fondate via via dalla consorte. La propaganda contraccettiva della Sanger non si mantenne a lungo nei limiti dell’ideologia progressista. Al principio, la suffragetta consigliava decotti abortivi al prezzemolo nel quadro della” liberazione della donna lavoratrice”. Ma alla fine degli anni ’20, nella sua opera capitale “The Pivot of Civilization”, finì per raccomandare “l’eliminazione della gramigna umana” ossia la “sterilizzazione delle razze geneticamente inferiori”, e predicò la “cessazione della carità” per “non prolungare la vita degli inadatti”.
Il tutto per “salvare il pianeta” dalla sovrappopolazione. Elencò le “razze disgeniche” da sradicare: “Neri, ispanici, indiani americani”, e anche “fondamentalisti e cattolici” .
Nel 1939 dedicò le sue preoccupazioni eugeniche ai negri. “Le masse dei negri, specie nel Sud, si riproducono sventatamente e disastrosamente, col risultato che crescono fra i negri, ancor più che fra i bianchi, i meno intelligenti e meno adatti”. Un suo” Negro Project” mirava a coinvolgere ministri del culto di colore per diffondere la contraccezione fra la razza inferiore.
“L’approccio educativo di miglior successo col Negro avviene attraverso l’appello religioso”, scriveva. Margaret non mancò di additare ad esempio la politica di salute razziale attuata da Hitler.
Ciò non le impedì di dichiararsi sempre una radicale progressista. “Il controllo delle nascite attrae noi radicali progressisti – scrisse – perché mina l’autorità delle chiese cristiane. Io aspiro a vedere un giorno l’umanità liberata dal Cristianesimo come dal Capitalismo”. Nel 1952 fu acclamata presidente della International Planned Parenthood Federation, la federazione mondiale della contraccezione sotto l’egida dell’Onu, carica che tenne fino al 1959. Ormai era una fragile vecchietta, che aveva abbracciato l’ occultismo teosofico. Il sito Internet del Lucis Trust la celebra come un’eroina. Le pubblicazioni del Lucis Trust alludono spesso a un “Piano per l’Umanità” concepito da quella che viene chiamata “la Gerarchia” segreta e più che umana che guiderebbe dall’aldilà i destini, se non del mondo, dell’organizzazione. Margaret fu un’attivista del Piano, i cui Comandamenti sono incisi nel granito a Elberton, Georgia, Usa.

BIBLIOGRAFIA

Michel Schooyans, Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei convitati alla tavola dell’umanità. San paolo, Cinisello Bal.mo (MI) 2000.
Antonio Gaspari, Da Malthus al razzismo verde, 21mo secolo, Milano 2000.
Maria Cristina Fiocchi – Antonio Gaspari, Onu e Santa Sede. Le ragioni del confronto. Siamo veramente in troppi sulla terra?, 21mo secolo, Milano 1997.
Riccardo Cascioli, Il complotto demografico, Piemme, Casalo Mon.to (AL) 1996.


IL TIMONE N. 24 – ANNO V – Marzo/Aprile 2003 – pag. 14 – 15

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