Aumenta l’interesse dei ragazzi per la “chiesa di scientology”, aggregazione religiosa fondata dallo scrittore L. ron Hubbard. come affrontare questa tendenza?
John Travolta è l’indimenticabile protagonista del film “La febbre del sabato sera”, che ha segnato un’epoca e ha lanciato la moda del ballo in discoteca. È un attore completo, in grado di interpretare ruoli comici, drammatici e avventurosi. Chick Corea è uno dei più grandi talenti musicali contemporanei. La sua arte, affascinante e geniale, sembra non conoscere confini: dal jazz ai suoni più classici, dalla sperimentazione ai brani dedicati ai bambini. Tom Cruise è una vera e propria star. Le sue straordinarie imprese in pellicole d’azione come “Minority Report” e “Mission impossible” hanno tenuto con il fiato sospeso i giovani di tutto il mondo.
Che cos’hanno in comune questi tre personaggi, oltre al successo? Sono tutti devoti di Scientology, una religione che non si rivolge soltanto ai Vip, ma anche alla gente comune. È stata fondata, agli inizi degli anni cinquanta, da Lafayette Ron Hubbard, scrittore di fantascienza ed autore di best seller internazionali.
Negli ultimi anni, durante la mia attività di conferenziere, sono stato avvicinato spesso da genitori, sacerdoti, catechisti e insegnanti che mi hanno confidato una loro preoccupazione: il crescente interesse nei confronti di Scientology, da parte dei giovani. «Mio figlio – mi ha detto un signore – ha visto in televisione Tom Cruise che parlava di questa religione. Si è incuriosito. È andato su Internet ed ha voluto saperne di più».
Anche “Rolling Stone”, una delle più popolari riviste di musica e cultura giovanile, ha dedicato recentemente un’ampia inchiesta a Scientology, parlando dei vari divi dello spettacolo che seguono gli insegnamenti di questa organizzazione religiosa.
Ma come nasce l’interesse dei ragazzi per la religione di Hubbard? La prima motivazione è la più semplice. Alcuni personaggi famosi, amati dai giovani, riescono ad essere testimoni credibili della propria fede. Prendiamo, ad esempio, Chick Corea. Le sue interviste lasciano sempre trasparire una sensazione di grande serenità e di equilibrio interiore. È facile che un giovane resti colpito da questo modo di essere e che provi il desiderio di sapere di più sul percorso spirituale che lo ha favorito.
Bisogna, poi, considerare i cambiamenti che hanno caratterizzato negli ultimi anni il mondo della comunicazione e la sua influenza sulle nuove generazioni. Un tempo l’educazione dei ragazzi era il frutto di tre principali punti di riferimento: la famiglia, la scuola e l’ambiente religioso. Non c’era troppa “concorrenza”. I valori che si respiravano, nell’aria, erano fondamentalmente cristiani. Negli anni Sessanta, il clima culturale ha cominciato a cambiare. L’avvento della musica rock ha contribuito a diffondere un’atmosfera di curiosità nei confronti di spiritualità diverse. I Beatles, ad esempio, furono tra i primi ad interessarsi alle religioni orientali, scatenando l’emulazione dei propri ammiratori.
A poco a poco, la musica si è fatta messaggera di un nuovo modo di credere, che ha oltrepassato i confini del Cristianesimo. Con il trascorrere degli anni, altri mezzi di comunicazione hanno reso più rapido l’approccio dei ragazzi con i nuovi culti: la radio, la televisione, le riviste per adolescenti e soprattutto Internet.
Oggi, per i giovani, è diventato più facile trovare informazioni di qualunque genere. E questo accade, ovviamente, anche nel campo della religione. Può succedere che alcuni ragazzi, anche cattolici, leggano un’intervista a John Travolta e rimangano affascinati dal suo percorso personale e spirituale. Accendono il computer e cominciano a “navigare” su vari siti Internet, assumendo una serie di informazioni. Il passo successivo potrebbe essere l’acquisto di una delle tante opere di L. Ron Hubbard, che si possono trovare facilmente in edicola o in libreria, anche a basso prezzo. Il resto del cammino dipenderà dalla volontà del giovane. C’è chi si ferma semplicemente ad un approccio superficiale, limitato alla costruzione di una spiritualità “fai da te”. Ma c’è anche chi sente il bisogno di fare sul serio e di entrare in uno dei gruppi di Scientology presenti sul nostro territorio. Si tratta di un percorso che potrebbe verificarsi con qualunque altra religione. Ma, nel caso di Scientology, mi è sembrato di percepire una maggiore preoccupazione da parte di sacerdoti, genitori ed educatori.
Senza dubbio, l’esempio incoraggiante di personaggi del calibro di Tom Cruise e John Travolta potrebbe rappresentare un contatto più stimolante per i ragazzi, rispetto a quanto propongono altri movimenti religiosi. Il principale timore è rappresentato dalla possibilità della “doppia appartenenza”, che consisterebbe nel coltivare l’interesse per Scientology e restare contemporaneamente cristiani. Dal punto di vista etico, Hubbard ha proposto nei suoi insegnamenti alcuni valori positivi e condivisibili: il rispetto per gli altri, la legalità e l’amore per la famiglia. Molti volontari di Scientology sono impegnati in opere di carità e di solidarietà, con particolare attenzione all’impegno per la riabilitazione di detenuti e tossicodipendenti. Inoltre, c’è una grande sensibilità per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa.
Interessante è il punto di vista su Gesù. Sfogliando il fondamentale volume “Che cos’è Scientology?”, si può trovare una storia illustrata delle varie forme di religiosità che hanno accompagnato l’umanità attraverso i secoli. Cristo viene descritto in modo positivo. Si spiega che la sua morte è diventata il simbolo del trionfo dello spirito sul corpo materiale.
Quindi, vediamo che non mancano punti in comune tra Scientology e la religione cattolica. Ma ci sono anche molte differenze. E sono decisive. Ad esempio, le idee esposte nel libro di Hubbard “Hai vissuto prima di questa vita?”, che riporta una serie di testimonianze di persone con esperienze – a loro dire – di vite precedenti. Si tratta, ovviamente, di una concezione incompatibile con quella cristiana. E non è la sola. Ecco perché alcuni genitori ed educatori si mostrano giustamente preoccupati di fronte al crescente interesse dei ragazzi per gli insegnamenti di L. Ron Hubbard. Il timore è che, partendo da una semplice curiosità, alcuni giovani possano progressivamente allontanarsi dalla Chiesa cattolica.
La giusta strada da percorrere, per affrontare la situazione, non è quella di alimentare ostilità nei confronti di Scientology o di altri movimenti religiosi. Dobbiamo avere rispetto nei confronti di tutti, anche se ci separano visioni differenti. Per affrontare in modo corretto l’eventuale “concorrenza” di altre proposte religiose, non ci sono ricette particolarmente complicate da mettere in pratica. Prima di tutto, come cattolici, siamo chiamati a dare il buon esempio ai ragazzi. Questo, di sicuro, vale più di mille parole. Poi, è necessario intensificare gli sforzi nel campo dell’evange-lizzazione. Bisogna migliorare la formazione cattolica dei giovani, affinché non siano esposti al fascino di altre forme di spiritualità e siano in grado di sostenere un fruttuoso dialogo con i devoti di altre religioni. Per mostrare a tutti la grandezza, la bellezza, la profondità l’unicità e le ragioni della fede cattolica. È questo il compito di una moderna apologetica.
RICORDA
«… la Chiesa di Scientology ha una visione del mondo di tipo neo-gnostico (gli uomini sarebbero gli originari creatori del mondo, che si sono dimenticati di averlo creato e sono rimasti intrappolati negli universi di materia-energia-spazio-tempo), e nella sua pratica assume importanza notevole il tema della reincarnazione…». (Massimo Introvigne – Andrea Menegotto, Chiesa, nuova religiosità e magia: una sfida e un’opportunità, I Volumi de “Il Settimanale di Padre Pio”, 2005, p. 24).
BIBLIOGRAFIA
J. Gordon Melton, La Chiesa di Scientology, ElleDiCi, 1998.
N. 57 – ANNO VIII – Novembre 2006 – pag. 52 – 53