Regia di Radu Mihaileanu
con Alerei Guskov, Mélanie Laurent
2009 – 120 minuti – colore
La musica conta
L’importanza della colonna sonora in un film è decisiva. Alcuni registi, tendono a ridurre al minimo se non a eliminare completamente il commento musicale nel timore che l’emozione venga suscitata più dalle note che dalle immagini. Non è un caso che ancora si discuta se determinati film, privati della parte sonora che li ha resi celebri, possano essere valutati nello stesso modo in cui vengono benevolmente giudicati a tutt’oggi. Se invece la musica diventa essa stessa protagonista e quindi parte integrante della storia che si sta raccontando, il risultato che ne scaturisce potrebbe essere davvero interessante. Ne è prova “il concerto”, film del regista rumeno Radu Mihaileanu che riesce, sottoforma di commedia, a trasmettere grandissime emozioni e importanti temi su cui pensare. Un grande direttore d’orchestra viene punito dai gerarchi comunisti perché si schiera a favore dei musicisti ebrei presenti nella sua orchestra. Dopo trent’anni e la caduta del regime si ritrova ancora a fare le pulizie al Bolshoi finché un giorno, per puro caso, risponde ad un invito di un famoso teatro di Parigi. Tra equivoci e chiarimenti, avrà inizio un grande riscatto professionale ed umano. La vicenda pubblica e personale si intreccia in un continuo e altalenante andamento che, sempre con il sorriso sulle labbra, tocca i temi più drammatici della recente storia mondiale. L’orchestra che nel suo insieme sembra ad un certo punto sfaldarsi, si riunisce a favore e in memoria di una singola persona e così dopo uno stentato inizio, i componenti riescono a trovare un’armonia comune, sinonimo di condivisione e fratellanza. Un film che nella sua apparente leggerezza costringe a pensare. Ottimi tutti gli interpreti, senza ovviamente dimenticare il protagonista assoluto: il concerto per violino di Tchaikovsky.
IL TIMONE N. 97 – ANNO XII – Novembre 2010 – pag. 63