giovedì 18 aprile 2024
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il Timone N. 115 di Luglio 2012

Il gregoriano

Hermann Broch, scrivendo della sua Austria ai primi del Novecento, diceva: «Assolvendo i suoi doveri nei confronti della tradizione, Vienna scambiò per cultura la passione per i musei e divenne essa stessa […] un museo. […] La musealità era dunque riservata solo a Vienna; come segno di declino, come segno del declino dell’Austria».
Affermazione che fa riflettere: quanti musei diocesani sono stati aperti negli ultimi decenni, trasferendovi la suppellettile liturgica? Quanta musica polifonica e quanto canto gregoriano sono passati in sede concertistica? Quanti organi storici restaurati, dopo il concerto di...

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