15.12.2024

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Il labbro guarito
31 Gennaio 2014

Il labbro guarito

 


 

 

Il labbro leporino diagnosticato al feto scompare alla nascita.
E’ accaduto in Costa Rica. Un miracolo eccezionale. Un fatto scientificamente inspiegabile e ottimamente documentato. Attribuito all’intercessione della suora salesiana Maria Romero Meneses.

Già verso il quarto mese doi gestazione Claudia Quirós Feoli, una ventisettenne del Costa Rica, si rese conto che la sua terza gravidanza non sarebbe stata normale come le precedenti. Dall’ecografia del 22 giugno 1994 era infatti emerso, secondo il referto del dottor Ponzalo Gerardo Escalante López, un «polidramnio lieve», ossia la presenza di liquido amniotico in quantità superiore alla media. Era il sintomo, come il medico spiegò alla donna, di «un possibile danno strutturale nella bocca o nei reni del feto, per cui risulta alterata l’assunzione o la secrezione di tale liquido».
Il 5 e l’8 settembre 1994, presso il qualificato centro medico-ecodiagnostico «La California» a San Josè de Costa Rica, il dottor Luis Orlando Sánchez Chaves effettuò due nuovi esami e, dopo essersi consultato con il dottor Escalante López, stilò la fredda diagnosi: «A livello del labbro superiore si può riconoscere una aperture importante in relazione a labbro leporino e palatoschisi». Si tratta di due malformazioni congenite, spesso correlate, ben note in ambito ostetrico: il labbro leporino consiste in una divisione più o meno accentuata del labbro superiore, mentre la palatoschisi è una fessurazione lungo la linea mediana del palato.
Con il marito, Alex Solis Fallas, la donna prese di comune accordo alcune importanti decisioni: «Avremmo accettato la volontà di Dio, qualunque cosa potesse accadere; avremmo fatto tutto quanto era in nostro potere, umanamente ed economicamente, perché il piccolo potesse crescere bene; non avremmo tenuto segreta la cosa, anzi l’avremmo comunicata apertamente a chiunque, saremmo stati contenti del nostro bimbo e lo avremmo cresciuto ed educato esattamente come gli altri nostri figli, ma intanto avremmo chiesto a tutti i conoscenti di pregare con noi Gesù e Maria Santissima affinché chiudessero la lesione della boccuccia del nostro bebé».
Copie del filmato vennero subito inviate a due strutture specializzate di Dallas, la Baylor University Medical Center e il Children’s Medical Center, completamente indipendenti l’una dall’altra. Da ambedue giunsero referti di conferma di quanto avevano accertato i medici costaricensi. Il chirurgo pediatrico Roberto Herrera Guido, all’epoca impegnato nella Baylor University, ha ricordato che «a livello dell’osso mascellare si notava una discontinuità che lasciava uno spazio scoperto di circa 5-6 millimetri».
I due coniugi cominciarono a studiare tutta la problematica correlata alla patologia che si evidenziava nella loro bimba, leggendo articoli di riviste mediche e parlando con diversi esperti. Nel frattempo, però, decisero anche di pregare la religiosa salesiana suor Maria Romero Meneses, accogliendo il suggerimento che sin dalla serata del 5 settembre aveva dato a Claudia la mamma Giannina Feoli Escalante: «Decisi che ogni giorno, dopo essermi comunicata, avrei chiesto a suor Maria di andare davanti al “suo Re” e alla “sua Regina” a chiedere di intervenire per la guarigione del nascituro. Io mi sarei accostata all’eucaristia ogni giorno, perché il Sangue di Cristo inondasse il mio bebé e lo facesse guarire».
Suor Maria Romero Meneses, nata nel 1902 a Granata (Nicaragua), avava manifestato sin dalla fanciullezza una grande devozione religiosa, che a 18 anni la spinse ad entrare nella congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice: nel 1929 si consacrò con i voti perpetui. Nel 1931 fu trasferita a San Josè de Costa Rica, che divenne la sua seconda patria. Dapprima fu insegnante e catechista, poi si dedicò ad attività di carità e di assistenza, creando gli oratori nei sobborghi, un centro di istruzione e qualificazione professionale per ragazze povere, un poliambulatorio di quanti erano privi di assistenza medica, una cittadella per i senzatetto chiamata «Casa della Madonna». Morì improvvisamente nel 1977, ma le sue opere continuarono a tramandare la sua memoria.
Il 2 novembre 1994 Claudia si sottopose all’ultima ecografia prima del parto, previsto per la fine del mese. Il referto dei medici di San Josè di Costa Rica fu identico ai precedenti e la diagnosi venne confermata dagli specialisti della Baylor University, cui era stata inviata anche questa videocassetta: «Benché la qualità del video sia povera, abbiamo potuto facilmente evidenziare uanfessuraziona laterale del labbro e del palato».
Il 28 novembre giunse il momento del parto. Anche i medici di San Josè avevano organizzato una valida equipe per affrontare al meglio la situazione. Il pediatra Márquez-Massimo Diaz era il responsabile dell’assistenza al parto e dalla sua testimonianza scaturisce tutta l’emozione di quel giorno straordinario: «Mi preparai e mi trovai presente, insieme con altri colleghi esperti in ambito maxillo-facciale, per accogliere la piccola e apprestare la prima protesi che le consentisse di alimentarsi. Rimasi oltremodo sconcertato nel constatare che la piccola era nata perfettamente sana. Subito la sottoponemmo a un meticoloso esame visivo generale, nella sala molto bene illuminata. Soprattutto procedemmo a una profonda palpazione della zona palatale e constatammo che tutto era normale».
Grazie alla macchina fotografica che la dottoressa Gabriela Sáenz Pucci aveva portato per documentare la malformazione, dell’evento c’è l’immagine che mostra inoppugnabilmente la perfezione del faccino di Maria, così chiamata proprio in onore di suor Romero Meneses: lo stupore per l’accaduto fece sì che ella, raccontò divertito Alex Sólis Fallas, «scattò una sola foto e poi rimase con la macchina in mano! ». Tutte le analisi hanno dimostrato la perfetta salute della bambina, che anche in seguito ha continuato il normale sviluppo psico-fisico. Il decreto sul miracolo è stato promulgato alla presenza di papa Giovanni Paolo II il 24 aprile 2001 e la beatificazione di Maria Romero Meneses – essendo già state approvate le sue virtù eroiche il 18 dicembre 2000 – ha avuto luogo il 14 aprile 2002.

Bibliografia

Saverio Gaeta, Miracoli. Quando la scienza si arrende, Piemme 2004.
Salvino Leone, La medicina di fronte ai miracoli, EDB 1996.
Aa.Vv., Il medico di fronte al miracolo, San Paolo 2004.

IL TIMONE – N. 41 – ANNO VII – Marzo 2005 pag. 50 – 51

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