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12.12.2024

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Il progetto
31 Gennaio 2014

Il progetto




Le caratteristiche fondamentali della radio cattolica più ascoltata in Italia, raccontate dal suo direttore. Senza l’amore per la Madonna, non si spiegherebbe la missione di Radio Maria


L’impegno della Chiesa cattolica nell’ambito dei nuovi mass media ha portato ovunque nel mondo a numerose realizzazioni, assicurandone la presenza, a volte significativa, in campi importanti come quelli della radio, della televisione e di internet.
Radio Maria si colloca in questo sforzo ecclesiale, anche se il fenomeno, per molti versi straordinario, a cui ha dato origine ha per protagonisti dei sacerdoti e dei laici che operano in associazioni private. Il terreno sul quale Radio Maria è germogliata è quello dell’esigenza di usare i mezzi tipici del nostro tempo per portare il Vangelo a ogni creatura. La molla propulsiva è l’imperativo di un rinnovato impegno di evangelizzazione, secondo il grido di san Paolo: «Guai a me se non predicassi il vangelo» (1 Corinti, 9,16).

La radio, strumento privilegiato di evangelizzazione
Radio Maria è iniziata in Italia negli anni Ottanta in un momento in cui su molti campanili venivano collocati i ripetitori che diffondevano i messaggi delle prime radio parrocchiali. Si trattava di emittenti che non erano caratterizzate da un chiaro profilo religioso, ma che tuttavia, insieme ai programmi tipici del mondo radiofonico, inserivano qua e là elementi preziosi di preghiera e di catechesi.
La loro importanza fu di mostrare quanto la radio, come mezzo inventato dal genio dell’uomo, potesse essere utilizzata per raggiungere anche le persone più lontane, entrando in tutti gli ambienti e abbattendo le barriere più impenetrabili.
La radio è un piccolo apparecchio che costa poco e che può essere posseduto da tutti. Essa viene ascoltata in casa, in macchina, sul luogo di lavoro, in un ospedale, in una casa di riposo e persino nella cella di un carcere. Da anni la Chiesa aveva consuetudine con questo mirabile mezzo, ma forse non si era ancora compresa l’importanza di usarlo in modo sistematico per un’esplicita evangelizzazione.
Gesù ha detto agli Apostoli: “Andate e predicate”. La Radio, in quanto voce e parola, sembra fatta appositamente per raggiungere le orecchie del cuore di ogni persona. L’aver preso coscienza dell’efficacia straordinaria di questo strumento per l’annuncio del vangelo è stato determinante nella storia di Radio Maria.

La scelta di un palinsesto religioso
Radio Maria si è distinta nel panorama consueto delle radio parrocchiali italiane, ponendosi come un fenomeno a se stante, quando, costituendosi l’Associazione Radio Maria, ha fatto una scelta decisamente religiosa ed evangelizzatrice. Alla base del radicale cambiamento della programmazione vi era la profonda convinzione che anche l’uomo di oggi, sia pure distratto e non di rado prigioniero delle cose materiali, è in attesa di Dio e della sua Parola, anche se spesso non ne è cosciente.
Allora le radio parrocchiali trasmettevano molti programmi profani, nell’illusione di attirare il pubblico per poi far sentire di tanto in tanto una buona parola. La scommessa di Radio Maria fu quella di costruire un palinsesto basato in gran parte sulla preghiera e sulla catechesi, nella certezza che la gente avrebbe manifestato attenzione e interesse.
Per arrivare a queste decisioni, che apparivano chiaramente controcorrente, fu necessaria la fiducia nella forza del Vangelo e il coraggio di rischiare. Una programmazione con otto ore di preghiera e dodici di tematiche inerenti alla cultura religiosa e alla promozione umana sembrava fuori dalla realtà.
Ancora oggi la radio è comunemente intesa come colonna sonora che fa da sfondo ad altre attività. Questa scelta fu invece l’inizio del “successo” di Radio Maria prima in Italia e poi nel mondo.

Un dono di Maria

Non è certamente un caso che fra le centinaia di emittenti parrocchiali e diocesane italiane, quella che a un certo momento si è trasformata, divenendo un faro di evangelizzazione, portasse il nome di Maria. Non è infatti la Madonna la “stella dell’evangelizzazione”, come Giovanni Paolo II l’ha chiamata nella preghiera che ha composto per Radio Maria? Non si comprende Radio Maria se non si coglie la sua profonda caratterizzazione mariana.
Non si tratta di una semplice devozione alla Madonna, che è il patrimonio di ogni buon cristiano. Sotto la spinta e l’esempio di Radio Maria, anche altre emittenti cattoliche hanno inserito il rosario nel loro palinsesto. Radio Maria tuttavia si è caratterizzata e distinta come radio mariana per ragioni molto più profonde ed essenziali.
La Santa Vergine è stata percepita, non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dalla sempre più numerosa famiglia degli ascoltatori, come una presenza materna, viva ed efficace, che ha accompagnato il lungo cammino di maturazione e di diffusione. Per amore della Madonna infatti è fiorito il fenomeno mirabile del volontariato, che ha chiamato innumerevoli persone a dare il loro apporto generoso e gratuito. Per amore della Madonna, gli ascoltatori hanno finanziato prima l’espansione in tutte le regioni dell’Italia e poi nelle varie nazioni del mondo.

Radio Maria al servizio della Chiesa
Fin dall’inizio, Radio Maria si è posta non come un gruppo o un movimento particolari, sia pure di ispirazione cattolica, ma come un servizio alla Chiesa. Essa è una iniziativa di cattolici potenzialmente aperta a tutta la realtà ecclesiale nella sua complessità e nella varietà dei suoi carismi.
L’Associazione Radio Maria, che rappresenta la proprietà della Radio e ne custodisce l’identità e il carisma originario, è formata da cattolici, sacerdoti e laici, religiose e religiosi, che possono venire e di fatto provengono dalle più diverse realtà ecclesiali. La stessa cosa si può dire dei responsabili della Radio ai vari livelli, come anche dei conduttori dei programmi e di tutta la vasta schiera del volontariato. L’importante è che colgano lo spirito di Radio Maria e se ne lascino permeare. La Madonna, Madre della Chiesa, infatti non può che infondere nei suoi figli un autentico “sentire cum Ecclesia”.
La caratterizzazione di Radio Maria come emittente di servizio ecclesiale comporta innanzi tutto una fedeltà senza incrinature al Magistero della Chiesa, in particolare del Santo Padre, non solo per quanto riguarda l’insegnamento della fede e della morale, ma anche per quanto riguarda gli indirizzi pastorali fondamentali.

La figura del sacerdote direttore

La presenza della Chiesa in Radio Maria è rappresentata in modo particolare dalla persona del Direttore che deve essere sempre un sacerdote che abbia il permesso del suo Ordinario.
In una realtà complessa come l’Associazione Radio Maria, gli organismi e le figure di rilievo sono molteplici, come evidenziato dallo statuto giuridico. Il sacerdote direttore ha un valore fondamentale per garantire la dimensione ecclesiale del servizio di Radio Maria. Il suo compito riguarda tutto il complesso della programmazione, in modo particolare la scelta dei conduttori, e deve garantire all’autorità ecclesiastica competente l’ortodossia degli insegnamenti e il bene prezioso della comunione ecclesiale. Egli è il responsabile di tutto ciò che viene trasmesso.
Compito del sacerdote direttore è inoltre quello di organizzare la vita interna della redazione, in modo tale che sia un luogo esemplare di lavoro, di accoglienza e di pace. Egli deve essere una guida e un esempio per i conduttori e l’animatore spirituale del volontariato. Egli deve essere anche la figura pastorale di riferimento per gli ascoltatori, assicurando la sua presenza quotidiana ai microfoni.

Radio di fede, preghiera e conversione
La forza trascinante di Radio Maria, che spiega in gran parte il suo successo prima in Italia (dove pure ci sono circa trecento radio cattoliche) e poi nel mondo, è dovuto in primo luogo alla esplicita e fervente testimonianza della fede cristiana e cattolica.
Per sua natura il cristianesimo non può essere predicato se prima non è vissuto. Il fenomeno di Radio Maria sarebbe inspiegabile senza l’azione della grazia e della Madre della grazia che ha infiammato i cuori di tante persone semplici, le quali hanno risposto alla chiamata e si sono cimentate nell’impresa. L’impegno personale in un cammino spirituale deve coinvolgere tutti coloro che partecipano al servizio di Radio Maria. Le trasmissioni, per quanto ben preparate e perfette tecnicamente, sarebbero vane se mancasse la testimonianza di una fede vissuta. Ciò che una qualsiasi persona deve percepire, accendendo Radio Maria, è una testimonianza sincera, convinta e gioiosa della fede. Questo può avvenire mediante qualsiasi trasmissione e non soltanto in quelle strettamente religiose. Dalle parole dei vari conduttori, come da quelle degli ascoltatori, deve trasparire l’apertura del cuore a Dio, la testimonianza della verità, l’impegno di santità.
Fin dagli inizi, un terzo del palinsesto è stato occupato dalla preghiera, la quale è l’anima dell’intera programmazione. Mediante la preghiera in tutte le sue varie forme, Radio Maria alimenta la fede, accompagna lungo il cammino spirituale, favorisce la comunione ecclesiale. I programmi di preghiera sono sempre i più seguiti dalla gente e per questo devono essere oggetto di particolare cura e attenzione.

Radio di corresponsabilità
Nei documenti fondazionali, dove si descrive il carisma di Radio Maria, giustamente si sottolinea che è una caratteristica essenziale di Radio Maria la rinuncia alla pubblicità e a quei finanziamenti che ne compromettessero l’indipendenza e la libertà, basandosi unicamente nella fiducia nella divina Provvidenza. Tuttavia la certezza negli aiuti del Cielo, che fa parte della visione cristiana della vita, non deve diventare un alibi per sfuggire alle proprie responsabilità.
Fin dagli inizi, Radio Maria ha stretto come un patto con i suoi ascoltatori, affermando che l’avventura sarebbe proseguita finché ci sarebbe stato un pubblico disposto a fare sacrifici per sostenerla. Per ogni passo in avanti e per ogni nuovo progetto sono stati coinvolti gli ascoltatori. Essi si sono sentiti corresponsabili nell’opera mirabile che è stata realizzata e sono ben fieri di aver aiutato la Madonna. Non vi è dubbio che Radio Maria sia nel medesimo tempo un dono di Maria a noi, ma anche un nostro dono a lei.

Radio di volontariato
Il volontariato è un aspetto fondamentale di Radio Maria, la quale fin dall’inizio si è delineata come una iniziativa largamente sostenuta dal popolo di Dio. Tuttavia, è necessario cogliere la motivazione profonda dei volontari che in vari modi cooperano al progetto. Essa è in ultima istanza un amore profondo per la Madonna.
Se tante persone si mobilitano per sostenere Radio Maria nei modi più diversi, sia con le offerte volontarie come nell’adempimento delle varie forme di servizio, questo dipende dal loro desiderio di aiutare la Madonna a realizzare i suoi piani di amore. Per la Madonna si possono chiedere i più grandi sacrifici e i più grandi atti di generosità. Senza l’amore alla Santa Vergine il volontariato rimane una chimera.
Anche coloro che, lavorando a tempo pieno a Radio Maria, usufruiscono di un normale contratto di lavoro, possono e debbono coltivare lo spirito dell’autentico volontariato, dando il loro apporto generoso con l’amore e l’entusiasmo di chi è consapevole di operare per una grande e nobile causa.



Dossier: RADIO MARIA UNA VOCE CRISTIANA NELLA TUA CASA

IL TIMONE N. 113 – ANNO XIV – Maggio 2012 – pag. 39 – 41

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